Un DEA declassato a Pronto Soccorso semplice, tre reparti chiusi nell’arco di una notte o quasi. E’ stato questo il risultato che la riforma sanitaria imposta da Chiamparino, in diciotto mesi di governo del Piemonte, ha prodotto per l’Ospedale di Tortona. Finora, a livello lcale, ogni tentativo di dialogo politico è risultato infruttuoso, sia il ricorso al TAR che la denuncia alla Corte dei Conti per un eventuale un danno erariale sono stati rigettati.

Sono mancate le idee e gli argomenti per difendere adeguatamente il nostro Ospedale, o sono mancati dei protagonisti all’altezza di questo ruolo? Non è questo il momento o il luogo per discuterne, ed anche stabilirlo non muterebbe il corso del passato. Però potrebbe dare una impostazione diversa per il futuro, ed è questo ciò di cui ora ha bisogno la nostra città, la nostra gente, di una programmazione sanitaria più concreta e lungimirante, costringendo la Regione ad ascoltarci e portare i vertici del Piemonte a riconsiderare   quanto finora messo in atto e la chiave di volta potrebbero essere i tempi di attesa per le prime visite specialistiche e gli esami di diagnostica. Per sperare di riuscire, è indispensabile che questa argomentazione sia gestita e portata avanti da una persona dotata di leadership, determinata e competente, capace di trattare con la politica da pari a pari, con fermezza e senza scendere di livello.

Argomentazioni innegabili

Ad oggi, i tempi più rapidi si incontrano in strutture private accreditate con il SSN, pare ovvio ricordarlo, ma per talune prestazioni anche l’Ospedale di Tortona era in grado di competere ad altissimo livello. Proprio su questo argomento si potrebbe articolare una trattativa fatta di controproposte alla “forbici” brandite dalla Regione. Il criterio dei tagli così strutturato va unicamente a penalizzare non solo i cittadini, ma i costi della sanità stessa. Un territorio di confine come il nostro dovrebbe invece ottimizzare, per difendere e migliorare i primati di efficienza e di risposta ai fabbisogni di salute anche oltre la demarcazione regionale; questa era e può ancora essere l’impostazione di una trattativa politica capace di coniugare la difesa del territorio e le esigenze di una Regione sottoposta a piano di rientro.

Lasciare andare le cose in questo modo, non solo vorrebbe dire incentivare una mobilità sanitaria interregionale passiva verso le strutture lombarde (con il ben noto aggravio di costi conseguente) ma comporterebbe una ulteriore forma di danno, ai limiti della beffa, poiché peggiorando le liste d’attesa del nostro territorio verrebbe a decadere l’attrattiva verso coloro che avrebbero potuto rivolgersi a Tortona per ovviare a liste di attesa più lunghe nella propria Regione, e il riepilogo a seguire offre più di un argomento a suffragare questa proposta.

Stante la situazione odierna, il saldo negativo della mobilità è destinato a peggiorare, in quanto è verosimile che sarà incrementato da un aumento dei costi per mobilità passiva ed una contestuale riduzione dei ricavi provenienti dalla mobilità attiva. Un buon amministratore pubblico dovrebbe identificare, difendere e sviluppare una forma di mobilità che remunera i conti della sanità, anziché penalizzarli.

In tabella vengono illustrati i dati relativi al 2015 resi pubblici dalla ASL AL, confrontati con i tempi di attesa dell’ospedale più vicino geograficamente (anche di Novi Ligure): Voghera.

Va tenuto conto di come questi tempi di attesa per quanto riguarda le prime visite o gli esami di diagnostica possano essere influenzati negativamente in un futuro oramai prossimo dagli accorpamenti decisi dalla Regione ed attuati dalla ASL AL: a puro titolo di esempio si pensi all’esame di elettromiografia a Tortona (che aveva i tempi di attesa migliori tra i tre ospedali a confronto) un livello di qualità che sarà difficilmente possibile replicare, in quanto con lo spostamento del reparto di Neurologia a Novi Ligure è verosimile che apparecchiature e tecnici siano state trasferiti anch’essi al San Giacomo. Stesso discorso per il test cardiovascolare sotto sforzo che a Tortona, nel 2015, veniva effettuato in soli 10 giorni, contro i 31 di Novi Ligure ed i 56 di Voghera. Ma Cardiologia, lo sappiamo tutti, è stata chiuda a fine dicembre 2015.

Qui a seguire si incontra più di uno spunto di riflessione. La politica è chiamata a dimostrare se, con i giusti strumenti ed argomentazioni, sia ancora possibile fare qualcosa.

Annamaria Agosti

Monitoraggio dei Tempi di Attesa delle Prestazioni Specialistiche per gli ospedali

Prestazione Voghera Tortona Novi Ligure
Ecografia ginecologica 0 32 26
Elettroencefalogramma 1 5 32
Ecografia ostetrica 5 18 26
Sigmoidoscopia con endoscopio flessibile 5 54 68
Ecografia della mammella 6 81 85
Spirometria globale 6 96 5
Diagnostica ecografica del capo e del collo 6 185 85
Prima visita cardiologica 6 55 103
Esame audiometrico tonale 8 9 11
Prima visita endocrinologica/diabetologica 8 46 88
Prima visita oculistica 12 132 116
Prima visita ginecologica 20 62 28
Prima visita neurologica 20 44 58
Eco(color)doppler degli arti superiori o inferiori 21 49 22
Risonanza magnetica nucleare dell’addome inferiore 22 9 19
Prima visita pneumologica 22 104 58
Risonanza magnetica nucleare della colonna 22 7 10
Prima visita otorinolaringoiatrica 23 53 44
Eco(color)doppler dei tronchi sovraaortici 27 49 22
Esame del fundus oculi 27 87 116
Prima visita di medicina fisica e riabilitazione 28 96 36
Prima visita ortopedica 34 28 31
Elettromiografia semplice 35 16 42
Elettrocardiogramma dinamico (Holter) 36 41 55
Ecografia dell’addome 36 85 62
Tomografia computerizzata del rachide e speco vertebrale 37 27 26
Prima visita oncologica 40 14 12
Tomografia computerizzata dell’ addome completo 40 27 23
Tomografia computerizzata del capo 40 22 23
Tomografia computerizzata del rachide 40 27 26
Tomografia computerizzata dell’ addome 40 35 27
Tomografia computerizzata del torace 40 35 27
Spirometria semplice 41 104 5
Risonanza magnetica nucleare del cervello 48 9 14
Test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro 56 10 31
Prima visita urologica/andrologica 56 12 118
Tomografia computerizzata del bacino 57 27 23
Tomografia computerizzata del capo, senza e con contrasto 57 33 27
Tomografia computerizzata del torace, senza e con contrasto 57 35 27
Mammografia 69 13 26
Esofagogastroduodenoscopia 99 62 44
Colonscopia 99 54 68
Prima visita gastroenterologica 124 38 59

 

Fonti:

http://www.aslal.it/tempi-dattesa

https://www.ats-pavia.it/sito.nsf/Strutture_TempiAttesa.xsp

Elaborazione dei dati a cura di www.datiericerche.com