Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.
Nei vari interventi, risposte ecc. capita di leggere anche che:
” oggi l’opposizione fa la propria parte e……….. non e’ fessa” in rapporto alla funzione di pungolo per chi e’ chiamato dai cittadini ad amministrare o governare.
E’ un modo come un altro per valutare la realta’.Nei fatti pero’ ci dimentichiamo che l’opposizione di oggi ha amministrato Tortona per i cinque anni precedenti contrastando come sappiamo il ridimensionamento, in pratica ha gettato le basi per la sua chiusura, del nostro ospedale. Lo stesso discorso vale per l’opposizione di ieri ed oggi forza che amministra la citta’; se puo’ avere attenuanti sulla situazione ereditata non puo’ certo averne per quanto fatto come opposizione; ha le stesse colpe nei confronti dei cittadini.
Vede Direttore, purtroppo mi debbo ripetere in una considerazione: nella vicina valle staffora uomini forti politicamente si combattevano, e lo fanno tutt’oggi, per ragioni elettorali senza risparmio di energie ma quando c’era da difendere gli interessi dei propri amministrati, per la maggioranza, o abitanti, per l’opposizione, sono sempre stati uniti tanto che quello che doveva avvenire per l’ospedale di Varzi, ridimensionamento parziale, e’ stato ribaltato ad oggi con nuovi finanziamenti stanziati per l’ammodernamento e rilancio della struttura.Unita’ d’intenti a prescindere dal colore politico ha conseguito probabilmente un risultato eccellente.La strategia, distanza kilometrica da Voghera e Pavia, ha senza dubbio favorito il lavoro “sotterraneo” dei politici lombardi, e lo stesso discorso vale per Acqui per la distanza da Novi ed Alessandria,  ma l’unita’ d’intenti di forze molteplici e variegate nell’orientamento politico, certa nella vicina terra lombarda ed acquese, e’ stata il motore che ha dato slancio alla macchina politica e quindi al tavolo tecnico, piu’ o meno ufficiale, che ha consentito il conseguimento di un obiettivo importante e vitale per la comunita’ tutta. Stando naturalmente allo stato attuale delle cose.
Ritornando ad Acqui sarebbe interessante che qualcuno spiegasse ai tortonesi se gli interessi di Acqui e dell’acquese sono o meno convergenti con quelli  di Tortona e del suo territorio; leggendo commenti e considerazioni sulla stampa on line e non mi parrebbe di capire che a Tortona si tenda a ritenere la nostra posizione assimilabile a quella dell’acquese. Leggo le considerazioni del Dr. Mighetti, del Dr. Bertero e di altri e la cosa che mi appare chiara, ma non una novita’, e che Acqui ha predisposto un piano strategico per sfruttare la criticita’ relativa alla distanza dalle strutture di Novi ed Alessandria, certo non assimilabile nemmeno lontanamente con Tortona, ma hanno anche coinvolto gli acquesi con un contatto capillare, diretto famiglia per famiglia, dimostrando una compattezza che potrebbe essere la chiave di volta per ottenere quanto rappresentato a Saitta in modo inequivocabile da Bertero.  Riconoscere come ha fatto intelligentemente Bertero che il ritorno alla situazione ante e’ irrealistico significa che si condivide la necessita’ regionale di portare avanti il piano sanitario (come dire, senza pronunciare la frase, a Chiamparino che sono d’accordo con te)  ma tieni conto delle nostre ragioni e necessita’ che la comunita’ (elettrice) ritiene il minimo indispensabile per non allargare la partita e la presenza di Berruti come esponente di centro-destra e’ un segnale da leggere come “falso scopo” usando una terminologia militare. A napoli di direbbe con altrettanta intelligenza che “ho parlato alla suocera perche’ la nuora intenda……………)
Riconosco pero’ che il nostro Sindaco Bardone non abbia altra strada, costosa ma necessaria, che il ricorso al Consiglio di Stato.

Vale in questo caso un detto vecchio: se sbagli il primo bottone nell’allacciare la camicia, il mancato ricorso al Tar nel maggio del 2013 per ragioni che nessuno conosce ne vuole spiegare, tutto il seguito sara’ compromesso da quell’errore.E forti di questo errore madornale della giunta Berruti, in Regione, e con il consenso di Roma, hanno bocciato qualsiasi nostra richiesta di confronto. I politici locali hanno probabilmente equiparato la forza del diritto con lo spirito di cortesia (promesse). La legge non ammette ignoranza.
E poi chiediamoci una cosa: Acqui ha affrontato il problema con una strategia che puo’ essere paragonata con quella di Tortona?

Pur con l’innegabile vantaggio di distanze chilometriche  utili alle loro richieste piu’ che alle nostre. Se riteniamo di si qualcuno spieghi il perche? Io ritengo di no: ad Acqui il Sindaco ed i Comitati hanno coinvolto la gente dell’acquese a Tortona il Sindaco, i Sindaci ed i comitati hanno coinvolto se stessi; certamente grati per il loro impegno ma strategia inadatta.
Forse scendere in piazza e parlare alla gente di problemi concreti ed entrando nelle famiglie con la propria faccia assumendosi le responsabilita’ che ci competono, dimenticandosi delle fasce tricolori che dividono piu’ che unire a mio parere in questi frangenti, avrebbe conferito e conferirebbe una compattezza diversa alla comunita’ che si ritiene di rappresentare.
Cordialita’

Lettera Firmata