treno - IChiedendo anticipatamente scusa per la citazione del racconto di Beppe Fenoglio, dobbiamo ammettere che “Il padrone paga male” sarebbe la frase più adatta e sintetica per definire questa vicenda.

Abbiamo sentito troppe volte parlare di disservizi nel trasporto ferroviario e, in Consiglio regionale, abbiamo altrettante volte sentito parlare di Contratto di servizio “capestro” causa di tutti i mali. Infatti di fronte ai disagi la Giunta regionale si è sempre dichiarata incapace di agire nei confronti di Trenitalia, in quanto le clausole contrattuali sono insufficienti per tutelare gli utenti di fronte a ritardi, soppressioni di corse e addirittura di linee ferroviarie.


Ma questa affermazione è totalmente vera o c’è dell’altro? In questi giorni durante un incontro con un’associazione pendolari, è emerso il tema dei debiti della Regione Piemonte nei confronti del titolare del servizio. Sembrerebbe molto più semplice ottenere servizi efficienti da Trenitalia onorando i propri debiti con regolarità. Questo certamente non rappresenta una scoperta epocale ma abbiamo colto l’occasione per verificare la situazione dei pagamenti Regionali.

Proprio in questi giorni, nell’esame dell’Assestamento al bilancio, si è palesato quanto avevamo solo immaginato. Dalle informazioni ottenute sembrerebbe che non ci siano ritardi nel pagamento dei servizi più recenti. Il problema è invece relativo ad un debito pregresso (2013), che dovrebbe essere coperto con i fondi statali. Per la gran parte di essi, essendo una maxi copertura di debiti, è stata aperta una contabilità parallela al bilancio regionale gestita da un commissario pro-tempore impersonato dallo stesso Chiamparino.

Cosa manca? Mancano, detto molto volgarmente, i soldi romani. Infatti non sono ancora coperti circa 180 milioni di euro (di cui 130 “promessi” entro fine 2015), per pagare i trasporti su ferro e su gomma. Iniziamo quindi a capire la reticenza del Presidente ad illustrare in Commissione Bilancio lo stato dell’arte del suo operato da “Commissario” e, contestualmente, iniziamo a capire meglio il perché di tanti disagi per i pendolari.

Ora la questione arriva in commissione con numeri e virgole, ma solo perché la vicenda si sta risolvendo con un’ultima elargizione da Roma, prevista per l’inizio del prossimo anno. Ma il silenzio di quest’ultimo anno a cosa è servito? Probabilmente ad occultare ogni segnale di debolezza di questo Governo “Nazional-regionale” tutto targato PD.

Intanto, con il cambio di orari, si taglia qua e là, con la Regione muta e conscia del proprio imbarazzante stato debitorio.

Così perderemo gli ultimi “diretti”, sulla Acqui (AL) – Ovada (AL) – Genova che, paradossalmente, vengono pagati dalla Regione Liguria. Difficilmente rivedremo questi servizi, che consentivano a molti pendolari di passare a casa propria una mezz’ora in più ogni giorno.

Ora la Regione si sta organizzando per il nuovo bando per il trasporto pubblico, con l’obbiettivo di fornire servizi migliori. Indubbiamente quanto offerto al momento da Trenitalia non risulta né a buon mercato, né efficiente. Ma se continuerà a girar voce che “il padrone paga male” riusciremo davvero ad ottenere qualcosa in più del presente e del recente passato?

Paolo Mighetti, Consigliere regionale M5S Piemonte

Federico Valetti, Consigliere regionale M5S Piemonte

Vicepresidente Commissione Trasporti

13 dicembre 2015