L'auto in questione

L’auto in questione

I Carabinieri della Stazione di Bosco Marengo hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, falsità materiale del privato, contraffazione delle impronte di pubblica autenticazione, possesso di arnesi da scasso e installazione di apparecchiature atte a intercettare comunicazioni un cittadino italiano di 43 anni, residente in provincia di Asti e pluripregiudicato.

Veniva anche denunciata per falsità materiale del privato e contraffazione delle impronte di pubblica autenticazione la moglie del 43enne, una donna italiana di 38 anni, pregiudicata e residente ad Asti.

La vicenda aveva inizio nella mattinata del 20 maggio, quando veniva segnalata una Ford Focus grigia con tre persone a bordo che si aggirava per Fresonara in maniera sospetta. La pattuglia incrociava quell’auto a Bosco Marengo e, alla vista dei militari, il veicolo scappava per la SP 180 di nuovo in direzione di Frugarolo.

La Ford Focus giungeva a forte velocità verso Spinetta ma, vista in lontananza l’auto dei carabinieri di Spinetta che, allertata, bloccava il traffico, faceva una rapida inversione di marcia e fuggiva di nuovo in direzione di Frugarolo.

I tre, dopo vari sorpassi azzardati e manovre pericolose per fare desistere i militari dall’inseguimento, erano entrati con la macchina in una strada di campagna e l’avevano nascosta tra gli alberi in modo da non renderla visibile dalla strada, scappando a piedi in direzione della ferrovia. Veniva sequestrata l’auto che risultava essere originariamente di colore scuro, ma era stata completamente rivestita con una pellicola grigia e sulle targhe erano stati apposti dei binari per poter inserire e togliere rapidamente delle targhe false. Infatti, inizialmente l’auto era stata segnalata con una targa diversa e prima di scappare i tre, credendo di sviare le indagini, hanno estratto e portato via le targhe false.

Nell’immediatezza, sull’auto venivano trovati numerosi attrezzi da scasso quali cacciaviti e chiavi inglesi, nonché uno scanner per intercettare le comunicazioni delle forze di polizia, mentre qualche ora dopo venivano anche rinvenute, in un campo adiacente alla SP 180, le targhe false che sono risultate clonate perché corrispondenti a quelle di una Ford Focus di un cittadino completamente ignaro della duplicazione della sua targa.

I militari riuscivano successivamente a sviluppare le indagini attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza del comune dove i tre si erano recati e grazie anche alle foto che un cittadino, prima di chiedere l’intervento dei carabinieri per la presenza sospetta dei tre, aveva scattato a uno di loro mentre questo si trovava vicino all’auto. In foto era ritratto il 43enne pregiudicato, che pertanto veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati commessi con l’auto di proprietà della moglie.

La moglie dell’uomo veniva invece denunciata per i soli fatti relativi alla clonazione della targa perché quale proprietaria del veicolo non poteva non sapere che l’auto era in uso al marito ed stata apprestata con targhe false e binari per poterle inserire ed estrarre con facilità. Sono in corso indagini per identificare gli altri due uomini visti sull’auto nel momento della fuga.

18 giugno 2015