La città, a seguito della nuova ristrutturazione amministrativa – la precedente è del 1775 – non è più è governata dal decurionato cittadino, durato 65 anni, bensì da due sindaci, uno di prima classe e l’altro di seconda.

L’economia locale è retta dal lavoro dei campi; gli artigiani sono bravissimi nel lavorare il ferro, il legno; l’attuale via Migliara si sta popolando con le prime sartine; da qualche anno è attivo il Presidio Militare della Cittadella.

Le positive prospettive economiche alessandrine accolgono i nuovi dodici mesi del 1840. Lo stesso anno, in Valenza, Vincenzo Morosetti, avvia la lavorazione dell’oro, in un momento in cui già da tempo è attiva la Banca Ceriana. I servizi finanziari alessandrini si limitano a qualche Monte di Pietà o Banco dei Pegni, attivati per lo più da ricche famiglie, ma una vera e propria Banca non esiste. Nasce la Cassa di Risparmio di Alessandria.

Il Governo della città, cinque anni dopo (1845), riabilita la Fiera di San Giorgio, soppressa, per motivi di pubblica sicurezza 51 anni or sono, nel 1794. L’anno successivo (1846), il Tanaro straripa, provocando uno scossone non indifferente, all’economia cittadina per i gravi danni causati agli abitanti degli Orti, Astuti e San Michele.

Lo spirito patriottico è sentito da molti piemontesi e, nel 1848, l’8 di febbraio si accoglie con entusiasmo lo Statuto Albertino e, con il 1849 si insedia in Alessandria la prima giunta Municipale i cui membri sono eletti dalla popolazione e, non più di nomina autoritaria.

Alessandria ora vanta, quale punto di transito, la linea ferrata Torino Novi, tronco prolungato fino a Genova 3 anni dopo, nel 1853. L’anno successivo 1954 vede inaugurata la stazione ferroviaria di Alessandria, forza propulsiva dell’economia alessandrina, accentuata con l’apertura di un laboratorio di cappelli, voluto da Giuseppe Borsalino, l’anno successivo.

La città è in fermento, come , del resto lo è il resto della Penisola. Insomma si vuole ad ogni costo l’Unità d’Italia e, con questo spirito il giornale La Gazzetta del Popolo, invita a raccogliere denaro per munire Alessandria di 100 cannoni, in difesa della Cittadella.

E’ il 23 ottobre dell’anno 1859 quando è istituita la Provincia di Alessandria, comprendente i centri urbani di Acqui, Asti, Casale, Novi e Tortona, il cui consiglio tiene la prima seduta il 17 febbraio del 1860, la cui sede diverrà, nell’ottobre del 1867, Palazzo Ghilini, acquistato il 20 giugno di quattro anni dopo (1871). La Provincia ha il suo Presidente eletto nel 1874 nella persona di Giuseppe Saracco.

La necessità degli spostamenti è sentita nell’ambito della popolazione per cui, a spese della Provincia, sono finanziate le linee tranviarie per il collegamento con i sobborghi. Ma il Quartire Cristo, parte integrante della nostra città, è isolato dalla linea ferroviaria: da qui la necessità di costruire il Cavalcavia, inaugurato nel 1882.

 Franco Montaldo


22 aprile 2015