prostitute ITre donne dovevano pagare 200 euro a notte per svolgere il mestiere più antico del mondo, quello della prostituta, ma alla fine non ne potevano davvero più di pagare i loro aguzzini e così hanno cercato di ribellarsi. Così  sono state picchiate  ed è scoppiato il caos.

E’ accaduto verso le 23 di venerdì sera, in via Giordano Bruno ad Alessandria, quando i carabinieri sono intervenuti nella zona in seguito ad una telefonata di una giovane donna nigeriana che diceva che due uomini stavano picchiando lei e due sue amiche.

In effetti, l’operatore della centrale operativa sentiva che le donne urlavano ed erano in forte stato di agitazione, sentendo anche delle voci maschili in sottofondo. La pattuglia giungeva sul posto in meno di un minuto e trovava le tre donne sul piazzale Alba Iulia, una delle quali si sbracciava per richiamare l’attenzione dei militari e indicava due uomini che scappavano in bicicletta in direzione del ponte Tiziano.

I due, in un attimo, venivano raggiunti con l’auto di servizio, bloccati e identificati. In quel preciso momento arrivava anche la seconda gazzella che veniva dirottata sul posto in ausilio e si procedeva subito alla perquisizione dei due uomini per mettere in sicurezza la situazione. Successivamente, i militari, tramite la denuncia delle tre ragazze, accertavano che i due nigeriani si erano presentati da loro poco prima, chiedendo 200 euro per permettere loro di svolgere in tranquillità l’attività di meretricio in quel luogo e che tale richiesta andava avanti da diverso tempo in quanto era da mesi che pagavano per poter sostare in quella via e svolgere la loro attività.

Quella sera però le ragazze si erano ribellate alla richiesta indebita dei due in quanto non avevano soldi e, per tale motivo, venivano aggredite e picchiate.

I carabinieri appurata la veridicità delle affermazioni delle prostitute hanno arrestato per tentata estorsione K. O. e O. A., cittadini nigeriani di 26 e 28 anni, regolari sul territorio nazionale.

Le giovani prostitute nigeriane ferite, sono state trasportate al Pronto Soccorso dell’ospedale di Alessandria e giudicate guaribili in pochi giorni.

I due arrestati invece, sono finiti in carcere per la tentata estorsione e per lesioni personali.

 6 aprile 2015

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