tribunale - QLo avevamo annunciato che il Tar non avrebbe sospeso il Piano Sanitario e così è stato, ma la prima impressione è che gli oltre 45 mila euro di spese per il ricorso al Tar siano soldi buttai via.

I giudici torinesi, nella prima udienza preliminare, dopo aver esaminato il ricorso presentato dai 39 Comuni del Tortonese e dal comitato “Uniti per Tortona” contro la riforma sanitaria che prevede il declassamento del Dea tortonese, non hanno accolta la richiesta di sospensiva e hanno fissato per giovedì 18 giugno l’udienza per discutere il caso.

La notizia che desta preoccupazione è che il ricorso è stato tenuto separato da quello presentato dalle cliniche private del Piemonte che verrà invece discusso a metà maggio cioè prima di quello che invece avrebbe dovuto essere il più importante e cioè quello dei sindaci.

E questo la dice lunga sulle possibilità di vittoria se il ricorso delle cliniche private viene anteposto a quello dei sindaci che rappresentano la popolazione tortonese.

Praticamente ignorate, a quanto pare, le oltre 20 mila firme raccolte dal Comitato e da una moltitudine di persone che si era mobilitata alla fine dell’anno.

Certo la speranza è l’ultima a morire e il comportamento dei sindaci è stato ineccepibile perché il ricorso era obbligato visto la chiusura di Saitta e Chiamparino, ma che dire di fronte alle decisioni prese – annzi non prese – dal Tar?

 19 marzo 2015