Spegnimento incendio - GLa Protezione Civile Comunale di Alessandria è intervenuta lunedì mattina, prima delle 9 a seguito dell’incidente (un’esplosione con conseguente incendio e fuoriuscita di fumo di combustione) accaduto nel reparto polveri dello stabilimento Arkema, situato all’interno del perimetro dell’insediamento industriale di Spinetta Marengo.

Sono intervenuti, inoltre, i Vigili del Fuoco, i funzionari dell’ARPA e dell’ASL e la Polizia Locale. L’incendio è stato domato in breve tempo ed anche i fumi si stanno disperdendo

“Sono in contatto con la Prefettura – ha dichiarato il sindaco, Maria Rita Rossa -. Abbiamo subito attivato la nostra unità di Protezione Civile, che si trova sul posto. La situazione è sotto controllo; le prime verifiche non danno risultati di pericolo. Ho chiesto al Prefetto di coordinare tutti i soggetti interessati e il Servizio  Ambiente della Provincia ha inviato gli ispettori ambientali. Il fumo rilevato è il prodotto dell’incendio e non è più pericoloso dei normali fumi da combustione

Seguiremo i protocolli e le procedure e, non appena i soggetti interessati avranno completato le analisi si farà il punto ufficiale in Prefettura.

Con i nostri tecnici siamo impegnati a controllare la situazione. Il primo dato che abbiamo richiesto è che la dispersione in atmosfera non provocasse ricadute sulla popolazione. Aspettiamo la posizione ufficiale di ARPA che ci ha comunque già rassicurato sotto questo profilo”.

I vigili del fuoico di Alessandria hanno riferito che a brucioare sarebbero stati  perossidi oganici Miscele di perossidi possono risultare altamente esplosive. L’ossigeno molecolare liberato agisce da ossidante e questo ha favorito lo sviluppo commerciale dei perossidi più stabili nel mercato dei detergenti con attività sbiancante e disinfettante (come alternativa ai candeggianti).

L’idrogenoperossocarbonato di potassio di formula K[(HOO)C(O)2] H2O2[1] è il perossido che rilascia la quantità maggiore di ossigeno, il 21,3% in peso, maggiore di altri composti commerciali come il perborato di sodio che arriva solo al 16%.

Può tornare utile sapere che in recipienti contenenti solventi eterei che rimangono chiusi per tempi di qualche anno si può verificare la formazione di perossidi sulle pareti o nel tappo. La sola apertura del recipiente potrebbe provocare un’esplosione dello stesso, resa ancora più pericolosa dall’estrema infiammabilità del solvente in questione.

Deve essere evitato il contatto dei perossidi organici con gli occhi, alcuni di essi provocano lesioni gravi alla cornea, anche con un contatto di breve durata.

30 marzo 2015