polizia QNella giornata di ieri, 9 marzo, la Polizia di Stato ha denunciato, in stato di libertà, 14 persone e ne ha arrestate 3, dando una risposta forte, in termini di sicurezza, alla cittadinanza.

Altre nove persone, di nazionalità italiana ed albanese, di età compresa tra i 18 ed i 38 anni, sono state denunciate dagli agenti della Polizia di Stato, sempre nella giornata di ieri, in quanto responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di una serie di reati predatori, furti aggravati, ricettazione e simulazione di reato, perpetrati in Alessandria, Asti e Cuneo nel periodo compreso tra settembre e novembre 2014.

In particolare, sono stati riscontrati elementi di reità per furti aggravati commessi in danno di esercizi commerciali ed istituti bancari, dotati di grosse casseforti, sradicate dal proprio alloggiamento naturale, mediante l’impiego di mezzi pesanti quali ruspe ed autocarri, precedentemente asportati, facendo fruttare alla banda un bottino pari a centomila euro circa.

Per tali soggetti sono state richieste all’Autorità Giudiziaria competente misure restrittive della libertà personale.

Gli agenti della Polizia Postale hanno proceduto a denunciare, per il reato di truffa, una donna, pluripregiudicata, di nazionalità italiana.

La Polizia di Casale Monferrato ha denunciato un cittadino di nazionalità albanese, di anni 28, in quanto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno proceduto alla denuncia, in stato di libertà, di un cittadino, di nazionalità italiana, residente in Alessandria, di anni 38, per il reato di Oltraggio a P.U, commesso nei confronti del capotreno nell’esercizio delle sue funzioni, nonché alla denuncia di due cittadini di nazionalità marocchina, rispettivamente di 14 e 15 anni, in quanto responsabili dei reati di ricettazione e getto pericoloso di cose oltre che, per uno dei due, di furto perpetrato all’interno del bar della stazione nello scorso mese di gennaio.

Ancora, gli operatori della Polizia di Stato, nel corso del regolare servizio di vigilanza stradale, sulla tratta autostradale di competenza della Sezione Polizia Stradale di Alessandria, all’interno dell’area di servizio “Turchino Ovest” sulla A/26, alla progressiva chilometrica 7+000, nel territorio del comune di Mele, in provincia di Genova, hanno proceduto all’arresto di tre soggetti, di nazionalità marocchina, partiti da Torino e diretti verso la Riviera Ligure, resisi responsabili del reato di “spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate”.

Gli agenti hanno notato una vettura Vw Golf, con targa italiana, in sosta, in posizione sospetta; dopo qualche minuto di attesa, la vettura è stata raggiunta da un terzo soggetto.

L’attenzione degli agenti della Polizia di Stato è stata richiamata dall’addetto alle pompe di benzina, il quale indicava nell’uomo che sopraggiungeva il soggetto che aveva cercato di spendere una banconota da €. 100,00 falsa.

La persona, prontamente identificata in A.A., era a bordo della vettura dove erano presenti altri due soggetti, E.T. alla guida ed al suo fianco A.S.

All’ espressa richiesta di consegnare la banconota esibita poco prima, A.A. ha rimesso all’agente della Polstrada la banconota del taglio di €. 100,00.

La verifica operata presso il locale pubblico, ubicato all’interno dell’area di servizio, ha permesso di scoprire che la spendita di quella banconota da €. 100,00 era stata tentata anche presso quell’esercizio.

L’esame, anche tattile, della banconota ha evidenziato irregolarità tali da farne presumere la falsità e, pertanto, allo scopo di approfondire gli accertamenti e meglio determinare quanto accaduto, le tre persone sono state accompagnate presso gli uffici della Sottosezione di Ovada.

Da approfonditi accertamenti, effettuati con apparecchiatura antifalsificazione, la banconota, benché molto simile a quelle originali, è risultata falsa; il suo numero di serie era segnalato in molteplici località italiane quale oggetto di falsificazione ed, in particolare, in data 02.04.2014 a Chivasso (TO) ed in data 05.07.2013 a Pinerolo (TO) erano già state sequestrate banconote false da €. 100,00 aventi il medesimo numero di serie.

A.A. era in possesso di un’ ulteriore banconota del taglio di €. 20,00 che ha evidenziato irregolarità nella colorazione, ma che, alla verifica, è risultata segnalata come “possibile falso”.

L’operatore addetto alla vendita di carburante ha riferito che il soggetto straniero, identificato grazie alle riprese dell’impianto di registrazione, aveva richiesto di poter acquistare una bottiglia di vino e caramelle; per pagare, aveva esibito una banconota da €. 100,00 ma, alla verifica dell’operatore che si era accorto della non genuinità della stessa, si era allontanato senza nulla.

Medesima operazione è stata effettuata presso la rivendita del distributore dove A.A. ha prelevato una bottiglia di vino ed un pacchetto di caramelle chiedendo di poter pagare con la banconota da €. 100,00; alla contestazione che la banconota poteva non essere genuina, il soggetto è uscito dal locale.

  1. T., è già noto per reati analoghi di spendita di banconote false.

Analogamente, A.S. è stato segnalato da diversi Uffici di Polizia della Provincia di Torino per spendita di banconote false. Alla sua identificazione si è giunti soltanto dopo la individuazione della targa del mezzo sul quale si è allontanato, oltre che attraverso la comparazione con le immagini dell’impianto di sorveglianza;

Le circostanze di tempo e di luogo hanno permesso di ipotizzare che tutti e tre siano in contatto con il settore criminale dal quale ottengono le banconote false e gli elementi raccolti a loro carico sono stati considerati univoci e concordanti in relazione all’effettivo concorso degli stessi con il connazionale A. A. che, in transito sul territorio nazionale, è risultato di fatto incensurato e sconosciuto alle Forze di Polizia e, pertanto, utilizzabile per la commissione di reato perché di impossibile identificazione, anche dopo il prelievo delle immagini dagli impianti di sorveglianza presenti nei due locali.

Stante la sussistenza della flagranza, alla luce dei concreti elementi di gravità del fatto e pericolosità dei tre soggetti, gli agenti di Polizia hanno proceduto all’arresto dei tre soggetti, perché colti, in concorso, nella flagranza del delitto di spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate e li hanno condotti presso la casa di reclusione “Marassi” di Genova.

  10 marzo 2015