Quella che pubblichiamo è una lettera importante, giunta da un medico che ha lavorato per quasi 40 anni all’ospedale di Tortona e fa il punto sulla strana situazione che si sta verificando in città.

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ospedale Q

Egregio Direttore,

Ho lavorato per quasi quarant’anni nel nostro ospedale, posso dire di averne vissuto gli alti ed i bassi e di averne viste davvero di tutti i colori.
Mi permetta quindi di puntualizzare alcune cose che non mi tornano circa la presente triste situazione.
Sono totalmente d’accordo con quanto scritto dall’amico Pino Decarlini sull’argomento del ridimensionamento del nostro ospedale e sono lieto di quanto il capogruppo PD Marco Picchi abbia puntualizzato in risposta al comunicato stampa del sindaco di Novi.
Tale comunicato ha momenti di involontario umorismo quando Muliere specifica piccato che tra le varie eccellenze del suo ospedale ci sono anche le camere a due letti con i servizi igienici per arrivare all’ultimo capoverso che ritengo un capolavoro perchè si fa notare che l’ospedale di Novi è dotato di ben due parcheggi!
In questa prospettiva mi permetto di suggerire che sarebbe stato ancora più d’impatto aggiungere che le camere sono dotate anche di luce elettrica ed hanno le porte e che l’ospedale di Novi ha una strada per arrivarci e questa è addirittura asfaltata.

Ciò detto vorrei risollevare un’annosa questione. L’ostetricia di Tortona è stata trasferita a Novi sulla base di specifiche che una commissione valutativa dell’ASL aveva enunciato. Il problema è che un’altra commissione valutativa, sempre della stessa ASL, aveva specificato l’esatto contrario, se è vero quello che a suo tempo fu scritto sui giornali.

Punto cardine per queste valutazioni dovrebbe essere, secondo il sottoscritto (e non solo) l’esistenza di una sala operatoria attigua alla sala parto per le urgenze assolute (Tortona) mentre sarebbe inaccettabile una sala operatoria su un’altro piano rispetto alla sala parto (Novi Ligure).
La necessità della contiguità sala parto – sala operatoria è rispettata ovunque, dallo Swaziland all’Alaska. In queste valutazioni le possibilità di parcheggio delle auto e la tipologia delle camere di degenza saranno importantissime ma vanno considerate piuttosto secondarie.
Non a caso l’attuale sindaco mi pare avesse richiesto questi controversi atti all’ASL ma della faccenda non si è più saputo nulla. Se vero, mi piacerebbe sapere una volta per tutte se davvero sono esistite due commissioni con due valutazioni diverse, chi decise cosa, quando e perchè e, nel caso, che fine hanno fatto queste relazioni.

Sempre nei giorni scorsi, poi, abbiamo letto sui giornali che Chiamparino e C. avrebbero detto ai nostri sindaci che un primario dell’ospedale di Tortona avrebbe remato contro dicendo che la soppressione era giusta bla.. bla..

Ora, bisognerebbe insegnare a tutti quelli che parlano come se enunciassero verità rivelate che non è corretto tirare il sasso e nascondere la mano. Sarebbe quindi cosa buona e giusta chiedere, anche in via ufficiale, al governatore maggiori ragguagli su queste dichiarazioni e magari chi sarebbe codesto primario perché ho qualche dubbio sull’esistenza di questo fantasma.
Senza nomi, particolari e circostanze, è come se io dicessi: “Mi sono apparsi i SS. Antonio e Margherita e mi hanno detto che l’ospedale deve restare a Tortona”. Stessa valenza.
Per ultimo va rimarcata la cosa più importante: non sembra siano mai state rese note le motivazioni tecnico logistiche che hanno portato alla scelta dell’ospedale di Novi e questa cosa, se vera, non è da poco. Penso che molti, addetti e non, leggerebbero questi atti con estremo interesse.

Perciò non sarebbe male che l’ex sindaco di Tortona, ora consigliere regionale, tanto lesto a mettere il cappello sull’iniziativa dei sindaci di andare a Torino quanto… svagato, diciamo, quando a suo tempo c’era davvero da battagliare per evitare l’attuale situazione, si facesse carico di queste domande da fare a Chiamparino e Soci ed informasse la popolazione degli esiti.
Mi scuso per il lungo scritto. Speriamo che con il concorso di tutti si possa salvare il salvabile e che non si finisca, Dio non voglia, nel millenario sport nazionale che è rappresentato dal Getto della Spugna…. però con Grande Dignità.

Massimo Galluzzi


10 dicembre 2014