Dopo l’ ennesimo incontro per trovare una soluzione di prospettiva per le lavoratrici e lavoratori di ET partecipata della Provincia di Alessandria, si è giunti purtroppo all’ epilogo finale. In questi ultimi anni il sindacato ha lavorato per rendere più efficiente la società in modo da evitare le perdite, ed in ultima istanza tutte le soluzioni per la salvezza della società medesima, promuovendo tavoli di trattativa, siglando accordi come il contratto di solidarietà, che hanno tutelato da una parte le maestranze, e dall’ altra hanno dato possibilità reale di continuare nella sopravvivenza, con il contributo quasi esclusivo delle lavoratrici e lavoratori, che hanno accettato di lavorare in condizioni disagiate ed economicamente inferiori, svolgendo mansioni diverse rispetto anche alle professionalità come ad esempio la gestione quotidiana del museo di Marengo.

La mancata volontà politica della provincia, (socio per il 98 % di ET) di rilanciare la società, che ha al suo interno alte professionalità, che se valorizzate potevano in prospettiva avere possibilità reali di concorrere al riequilibrio economico della società stessa, come più volte illustrato anche in tempi precedenti alla crisi, ha portato una volta esaurito il primo anno del contratto di solidarietà a comunicare la futura messa in liquidazione , cosa poi avvenuta successivamente con la nomina del liquidatore.

Su sollecitazione del sindacato sono partiti i tavoli di confronto, alla ricerca di tutte le soluzioni per tutelare le maestranze impiegate; una proposta di affidare in via sperimentale il servizio della riscossione delle sanzioni provenienti da autovelox al CSI PIEMONTE da Luglio 2014 , sembrava per la Provincia potesse essere la soluzione anche se temporanea per ricollocare tutti e 13 i dipendenti.

Purtroppo in data odierna è stata data comunicazione che il progetto non era più attuabile per i tagli alle province, cosa peraltro già prevista e messa in evidenza dal sindacato mentre erano in svolgimento i tavoli.

Ad oggi, l’ unica tutela che hanno lavoratrici e lavoratori è l’accordo di CIG in deroga sottoscritta con il liquidatore fino al 30 giugno, e non certo quelle sbandierate precedentemente da chi ha la responsabilità di aver portato l’ azienda in questa situazione con scelte spesso discutibili.

Filcams-Cgil Alessandria


22 maggio 2014