È ancora possibile, in presenza di determinati requisiti, avere la pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi. Lo precisa l’Inps stabilendo che le deroghe al requisito contributivo introdotte dalla riforma Amato del 1992 (Dlgs 503/1992) continuano a essere operanti in quanto non risultano espressamente abrogate dal decreto Salva Italia.

Sino al 31 dicembre 2013, il Dlgs 503/1992 consentiva ad alcune categorie la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con solo 15 anni di contributi. Dopo la riforma Monti-Fornero l’Inps, su indicazione dei ministeri vigilanti, si è limitato a precisare che il diritto alla pensione di vecchiaia si matura solo in presenza di un’anzianità minima di 20 anni, non ritenendo più operanti le deroghe previste dalla riforma del 1992. Ora dopo i dovuti approfondimenti, l’Inps conferma la validità delle deroghe contributive anche dopo la legge di riforma in quanto non risultano da questa espressamente abrogate. Il requisito minimo contributivo resta, quindi, confermato a 15 anni nelle seguenti situazioni:

· lavoratori dipendenti e autonomi che al 31/12/1992 hanno maturato il requisito minimo di 15 anni di contribuzione. Sono validi a tale scopo i contributi obbligatori, figurativi, volontari e da riscatto o ricongiunzione;

· lavoratori ammessi alla prosecuzione volontaria prima del 31 dicembre 1992. In questo caso non è necessario che siano stati effettuati versamenti prima della predetta data, conta solo aver ottenuto l’autorizzazione;

· lavoratori “discontinui”, cioè che possono far valere un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e risultano occupati per almeno 10 anni per periodi inferiori a 52 settimane nell’anno solare. Scopo di questa deroga è salvaguardare chi ha un’anzianità assicurativa rilevante (devono, infatti, essere trascorsi almeno 25 anni dal versamento del primo contributo) e ha lavorato in modo frammentato.

La conservazione dei requisiti contributivi vigenti prima del 1992 non risparmia dal dover maturare i nuovi requisiti di età previsti dalla riforma Monti-Fornero, sia pe l’elevazione dell’età pensionabile, sia per l’applicazione dal 2013 degli incrementi connessi alle aspettative di vita. (da Famiglia Cristiana n. 14/2013, pag. 98)

 Patronato Acli 


12 giugno 2013

Nella provincia di Alessandria sono presenti i seguenti sportelli del Patronato ACLI presso cui è possibile rivolgersi per ulteriori informazioni:

Alessandria – via Faà di Bruno n. 79 – telefono 0131251091

Acqui Terme – via San Francesco n. 3/a – cellulare 3451619239

Casale Monferrato – via Biblioteca n. 2 – telefono 0142417553

Novi Ligure – via Giacometti n. 24 – telefono 0143746697

Tortona – via Emilia n. 244 – telefono 01311812191

Valenza – c/o Comunità Parrocchiale in via Pellizari n. 1 – telefono 0131943404