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Lavoro in nero a tutto spiano in agricoltura e soprattutto in Bassa Valle Scrivia dove ci sono molte aziende agricole che utilizzano lavoratori non in regola e situazioni analoghe a quella dei braccianti delle aziende Lazzaro venuta alla luce lo scorso anno, ma nessuno fa niente.

Questo è ciò che pensano i rappresentanti del “Presidio permanente cittadini solidali della Bassa Valle Scrivia e lavoratori migranti dell’azienda Bruno e Mauro Lazzaro” che denunciano l’immobilismo delle istituzioni verso il problema, fra cui i sindaci e la Prefettura di Alessandria. Lo hanno fatto scrivendo una lettera al presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, spedita in questi giorni.

Nella lettera inviata alla terza carica dello Stato, i firmatari, oltre ad evidenziare il fatto che ad oggi soltanto 3 persone hanno un lavoro sui 40 che avevano denunciato la grave situazione che in cui si erano venuti a trovare i braccianti, sottolineano che proprio perché i lavoratori avevano denunciato di essere sottopagati e di lavorare in nero, nessuno offre più loro un lavoro, per cui sono disoccupati.

Daniela Cauli

Daniela Cauli

“Alcune settimane fa – – dice Daniela Cauli – sono comparsi sui giornali della zona, articoli che parlavano di un intervento della Guardia di Finanza di Tortona, unitamente alla Direzione provinciale del Lavoro, nei confronti di un’azienda agricola, dove metà dei lavoratori – 15 su 30 – erano irregolari. Questi lavoratori erano adibiti alla lavorazione e al confezionamento degli ortaggi. Continue segnalazioni e denunce in questo senso arrivano puntualmente al nostro Sportello legale attivo a Castelnuovo Scrivia, segnalazioni e denunce che parlano di una situazione di estrema gravità in tutta la plaga della Bassa Valle Scrivia. Abbiamo chiesto, come Presidio permanente, un incontro, in data 21 gennaio, con la Prefettura di Alessandria, che ci ha risposto qualche giorno dopo, con una lettera, in cui si dice che la situazione costituisce oggetto di costante attenzione e monitoraggio da parte di quest’Ufficio attraverso il coinvolgimento degli Enti e dei soggetti istituzionali preposti all’analisi e al superamento delle situazioni di criticità che si presentano sul territorio. Nessun incontro e, dopo di allora, più nulla.”

“ A quel punto – continua Daniela Cauli a nome del presidio – abbiamo interessato i sindaci e gli amministratori dei Comuni della Bassa Valle Scrivia, che, dopo aver effettuato un incontro con noi e con una rappresentanza di lavoratori, hanno inviato una lettera alla Prefettura di Alessandria, datata 14 febbraio, chiedendo la convocazione di un tavolo di lavoro con le associazioni agricole per verificare un’eventuale ricollocazione degli stessi presso aziende che potrebbero usufruire, così, di personale in possesso di adeguata specializzazione, a tutt’oggi, non ci risulta che siano stati coinvolti i sindaci della zona in un incontro, né tanto meno, sia stato istituito un tavolo di lavoro con le caratteristiche richieste.”

“Il velo di silenzio calato su questa vicenda dopo l’eco nazionale avuto l’estate scorsa – conclude Daniela Cauli – è grave e non aiuta nessuno. Lo abbiamo scritto anche alla Boldrini: abbiamo bisogno che ci sia un intervento coordinato di istituzioni, sindacati, associazioni imprenditoriali, enti locali interessati, associazioni di solidarietà che affrontino il problema per risolverlo, in una zona che ha sempre utilizzato lavoratori stranieri nelle campagne, mutuando in tal modo esperienze che altrove sono già fatti consolidati. Se così non sarà, prima o poi, scoppierà un’altra vergogna simile a questa. Già se ne sono viste le avvisaglie.”

 29 aprile 2013