Il presidente del Consiglio comunale Franco Carabetta è inviperito con l’Asl e con la Regione per la repentina decisione di sopprimere il Punto nascite dell’ospedale di Tortona a partire dal 1° maggio prossimo.

Franco Carabetta

Franco Carabetta

“E’ un ottusità politica – dice Carabetta – e il Consiglio deve intervenire. Il sindaco voleva farlo attraverso una conferenza stampa (già convocata due volte e poi annullata – n.d.r.) ma alla fine l’ho convinto a far sentire la voce del Comune di Tortona attraverso una seduta del Consiglio comunale, perché è giusto che i vertici dell’Asl vengano in Comune a spiegare alla gente, perché è stato chiuso il Punto nascite di Tortona. Noi abbiamo fatto tutto il possibile, abbiamo anche approvato un ordine del giorno e lo abbiamo inviato in Regione e a tutti gli enti, ma è stato completamente ignorato. Per questo chiedo che i vertici della Sanità si prendano la responsabilità delle loro decisioni e vengano a spiegarlo in Consiglio.”

La seduta verrà convocata presumibilmente a metà maggio.

“La decisione di convocare un’apposita seduta del Consiglio comunale – dice il sindaco Massimo Berutti – scaturisce dal fatto che la difesa dell’Ospedale è sempre stata portata avanti in una collaborazione con il Consiglio comunale: con l’approvazione di un ordine del giorno e con la redazione di un piano tecnico elaborato da tutti i gruppi presenti in Consiglio. Non condivido la decisione presa dalla Regione e dall’Asl di chiudere il punta nascita a Tortona e accorparlo con Novi Ligure, perché ritengo ci fossero ancora ampi margini di ragionamento. Spostare questo reparto a Novi non è la soluzione migliore perché si rischia di vanificare gli investimenti fatti nella struttura cittadina e di aumentare la mobilità passiva dei tortonesi verso la vicina Voghera.”

“Sono consapevole che l’unificazione di due strutture ospedaliere mantenendo le rispettive sedi comporta una serie di ricollocazioni e accorpamenti – conclude il sindaco, Massimo Berutti -, e sono anche consapevole che, in un momento come questo, la riorganizzazione e l’ottimizzazione delle spese sono azioni e scelte improcrastinabili. So anche che il percorso per arrivare a una definizione perfetta è ancora lungo. Ma l’impianto attuale presenta ancora criticità e punti poco chiari, per questo vorrei che ci fosse un percorso di definizione dell’ospedale unico condiviso con i territori e le istituzioni cittadine”.

17 aprile 2013