Lavorare insieme si può, proposte diverse, ma obiettivo comune, salvare Alessandria

Come si dice la speranza è l’ultima a morire, ma a quanto pare le possibilità per Alessandria di evitare il dissesto 2.0, sono veramente poche, ma veniamo ai fatti.

Chi non ricorda un anno fa, quando i servizi pubblici tutto sommato ancora funzionavano e la città aveva un aspetto ancora accettabile, la campagna elettorale era in pieno svolgimento e la partecipazione dei cittadini era diffusa, basti pensare che c’erano ben 16 candidati Sindaco e 924 candidati Consiglieri, l’entusiasmo era alle stelle e tutti i partecipanti, speravano di conquistare la gloria e una poltrona in Consiglio Comunale. Praticamente nessuno si rendeva conto, che le possibilità erano ristrette a due soli candidati per quanto riguarda la carica di Sindaco e a pochi Consiglieri.

Ma già allora c’era chi, con lungimiranza e dimostrando di rimanere con i piedi per terra, ricordava che la situazione era difficile, che per i cittadini e i lavoratori, ci sarebbero state lacrime e sangue, ma che saremmo risorti tutti insieme senza lasciare indietro nessuno.

Poi le elezioni, decretarono un vincitore, l’attuale Giunta. I problemi iniziarono subito dopo l’insediamento, della stessa, l’Amag che non bagnava le piante lasciandole morire, anche una parte di commercianti si comportava allo stesso modo per i vasi davanti al negozio, a questo proposito il compianto Marchiaro, un giornalista che ha raccontato la storia della nostra città, scrisse un articolo in cui a seguito di questa trascuratezza, quantificava in 250 mila euro i danni sul verde. Ma queste furono solo le prime avvisaglie di quello che poi sarebbe successo, ben presto cittadini e lavoratori si resero conto sulla propria pelle, che quanto annunciato in campagna elettorale, si stava concretizzando.

Le partecipate sono una parte fondamentale del problema, all’AMAG, la gallina dalla uova d’oro, così come per le altre è stato effettuato un cambio di management, in quanto pare che la stessa abbia dei problemi strutturali, che se non risolti, potrebbero in seguito metterla in difficoltà. L’ATM, per i tagli dei trasferimenti da parte della Regione (ma c’è chi afferma anche per inefficienza gestionale da parte del precedente management) è in difficoltà nel svolgere al meglio il servizio trasporti. L’AMIU, per mancanza di liquidità, non ha potuto per un certo periodo, svolgere con efficenza la funzione di raccolta dei rifiuti, anche la pulizia delle strade tuttora non viene più effettuata, con non pochi problemi per la città, a questo si aggiunge la questione del bilancio sul quale hanno pesato negli ultimi tre anni i mancati trasferimenti della Tia. L’ASPAL, una partecipata multiservizi in utile sino alla vendita delle farmacie, oggi ha problemi di bilancio e sovraccarico di personale e per decisione, forse almeno in parte discutibile da parte del socio di maggioranza è in liquidazione, e ci sono ancora pochi giorni per trovare il modo di evitarlo, e a tale proposito, nel caso non sia possibile, si deve agire per far si che i lavoratori, possano almeno avere accesso agli ammortizzatori sociali.

Il Sindaco Rita Rossa per mantenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale, si è persino arrampicata sugli specchi e per sua stessa ammissione, l’unico errore che avrebbe fatto è stato quello di non accettare prima la realtà dei fatti, ma su questo punto non possiamo essere concordi, bisognava provarci come tuttora si sta facendo, in quanto l’alternativa, è l’arrivo di un Commissario governativo e sappiamo bene che cosa significa. Alla stessa va riconosciuto di averci sempre messo la faccia e di essersi costantemente impegnata al massimo (anche con delibere sulle quali in futuro potrebbe essere chiamata a rispondere), per cercare di mantenere i posti di lavoro e pagare gli stipendi. Negli ultimi dieci mesi, non è la prima volta che la maggioranza parla di situazione drammatica dei conti, ed esprime forte preoccupazione sul futuro della città, lasciando però sempre intravedere la possibilità di percorrere una strada che, anche se stretta e complicata, avrebbe fatto uscire la città da questa situazione. Ma ora, alla luce degli ultimi sviluppi, sembra che l’epilogo sia difficilmente eludibile dato che sono rimasti pochi spazi di manovra, salvo sperare che i parlamentari alessandrini, riescano, entro i prossimi 60 giorni (il tempo concesso dal Ministero per presentare le modifiche richieste a seguito delle osservazioni sui bilanci), a far approvare una modifica della Legge di Stabilità sul dissesto, allungando i tempi per il pareggio di bilancio, o come propone il M5S (a dimostrazione che lavorare insieme per un obiettivo comune si può), consentire di accedere ad un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti, entrambi, uniche strade certe per evitare un secondo dissesto. Possibilità auspicabili da tutti, ma che ad oggi, è difficile ipotizzare che spazi di realizzazione possano avere. Ovviamente dal punto di vista dei lavoratori e dei cittadini, nessuno si deve arrendere, perchè le partite terminano solo quando l’arbitro fischia la fine e nel frattempo tutto può ancora succedere, quindi auguri e forza Alessandria.

Pier Carlo Lava



 1° aprile 2013