Giampiero Fornaro

Giampiero Fornaro

Un centinaio le persone presenti sabato, nella parrocchiale di Castelnuovo, al concerto di Gianpiero Fornaro, in occasione di una serata dedicata interamente a brani eseguiti sul più antico organo della Provincia di Alessandria, restaurato dalla ditta Dell’Orto-Lanzini.

Brani musicali di grande impatto, sia di carattere religioso che operistico, quali l’Aida o la Cavalleria rusticana.

Fornaro, che ora risiede a Vigevano, ma ha vissuto per cinque anni a Castelnuovo, è riuscito a far emozionare il pubblico dando sfogo alla potenzialità di questo organo che è in grado di esprimere tutta la musicalità di una grande orchestra o di sottolineare i toni tenui di un solo piccolo strumento.

Alla fine tutti in piedi ad applaudirlo e Fornaro ha concesso un bis particolare: la musica del film Mission incentrato sulla lotta dei Gesuiti in difesa nei secoli scorsi delle popolazioni sudamericane. Lo ha dedicato al suo carissimo amico don Bruno Bottallo che all’inizio degli anni Ottanta, quando era viceparroco, gli aveva chiesto di dare vita alla corale castelnovese “Beato Stefano Bandello” ancora attiva oggi.

Fornaro ha raccontato che, quando gli telefonarono per dirgli della morte di don Bruno, stava ascoltando questo brano e non riuscì a trattenere le lacrime. Da allora, quando lo suona, così ha detto, stabilisce un rapporto emotivo e si sente vicino a don Bruno come se entrambi ascoltassero insieme questa musica bellissima eseguita dagli oboe dell’organo.

Una annotazione a margine: ottima la partecipazione di pubblico, così sostenevano gli habitué ai concerti, peccato che i castelnovesi non fossero molti. Una occasione splendida per provare intense emozioni collettive, un concerto ad altissimo livello, un grande impegno per organizzarlo, una informazione capillare a tutte le famiglie.

I castelnovesi hanno dimostrato un impegno eccezionale nel dare una mano per il restauro dell’organo fornendo la metà della quota spesa complessiva (l’altra metà è stata coperta tramite contributi faticosamente ottenuti da enti). Non equivalente risulta essere, come sempre, l’attenzione e la fruizione di quanto realizzato.

Chissà perché?

7 aprile 2013

 

Il pubblico presente

Il pubblico presente