Abbiamo letto la richiesta di moratoria temporanea formulata da alcuni dei sindaci dei comuni interessati dalla realizzazione nel Basso Piemonte della linea ad alta velocità – alta capacità denominata “Terzo Valico” (escluso Pozzolo Formigaro che ha ribadito invece la sua totale contrarietà all’opera come già fatto lo scorso anno con Delibera del Consiglio Comunale, votata all’unanimità). Ed è questo il punto. Condividendo il parere espresso dai Comitati dei Cittadini contro la realizzazione dell’opera, non diamo una valutazione granché positiva a questa richiesta in quanto, seppure una moratoria sia auspicabile nell’immediato, non si evidenzia *la chiara volontà del blocco definitivo dell’inutile opera. *Si tratta quindi semplicemente di un auspicio di un rinvio temporale dei tempi di realizzazione che potrebbe anche celare da parte di alcuni Comuni la volontà di “giocare al rialzo” nelle trattative delle famigerate “compensazioni”.

Ci rendiamo conto di come tale moratoria abbia unito Comuni con posizioni sinora molto diverse e potrebbe essere un primo punto per futuri, ulteriori sviluppi, ma non basta. Se da un lato possiamo considerare in modo favorevole la richiesta di nuovi studi sia sulla presenza di amianto nelle terre da scavo, sia per quanto riguarda il rischio per le falde idriche, le fonti e i corsi d’acqua della zona, non possiamo mancare di sottolineare come queste informazioni siano già note. Il rischio amianto è già stato accertato in occasione di analisi relative ad altri progetti previsti nella stessa zona, sospesi proprio per questo motivo, così come il rischio idrico venne già ben evidenziato da precedenti studi e osservazioni fatte a suo tempo durante l’iter procedurale.

Nella stessa richiesta di moratoria i rischi e le ricadute ambientali sul territorio vengono definiti “insostenibili”, evidenziando una palese incongruità. Se sono insostenibili, per definizione non andrebbero affrontati, tutelando gli interessi e la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio. Prendendo atto delle critiche espresse nel documento su varie problematiche, quali scarso coinvolgimento degli Enti Locali, gestione espropri fatta in modo estremamente arbitrario, progettazione esecutiva per lotti non funzionali e, aggiungiamo noi, la continua assenza di risposte alle richieste effettuate per la produzione di documenti essenziali quali l’accordo integrativo tra il General Contractor Co.Civ. e Rfi o il documento di analisi costi benefici relativo all’opera nonché la considerazione nulla data all’opposizione di larga parte dei cittadini, a maggior ragione la richiesta avrebbe dovuto essere in modo chiaro e netto e senza alcun dubbio *la cancellazione dell’opera* e non una semplice sospensione temporale.

Consideriamo infine che nei prossimi mesi andrà in scadenza la Dichiarazione di Pubblica Utilità collegata alla delibera Cipe relativa all’opera, per cui il General Contractor sta percorrendo a tappe forzate l’iter procedurale per ottenere entro il mese di Marzo una proroga biennale, in largo anticipo sui termini, probabilmente in modo da evitare rischi relativi ad una discussione Parlamentare che, sollevando legittimi dubbi, porti ad effettuare una valutazione approfondita e trasparente della sostenibilità economica. La richiesta di moratoria avrebbe dovuto quindi richiedere una nuova, completa e attuale analisi costi-benefici e non una semplice analisi degli effetti sulla logistica, del tutto aleatori e possibili solo a semplice livello di ipotesi.

Chiariamo pertanto che il MoVimento 5 Stelle porterà anche in Parlamento la sua ferma opposizione al Terzo Valico, per via della sua inutilità e insostenibilità, nonché per la devastazione ambientale e per i rischi per la salute che porterebbe in caso di realizzazione. Criminale sarebbe l’ennesimo spreco di risorse pubbliche, specialmente in questo periodo di sempre più dura crisi economica e sociale. Noi diciamo: piccole opere per tutti e non grandi opere inutili per pochi. Sono sempre posti di lavoro, ma l’impatto è ben diverso.

Davide Bono, capogruppo MoVimento 5 Stelle Regione Piemonte


Paolo Romano, deputato MoVimento 5 Stelle Piemonte

Marco Scibona, senatore MoVimento 5 Stelle Piemonte

17 marzo 2013