Rifondazione Comunista, che siede tra i banchi della maggioranza ed ha in giunta un assessore (Barberis), ci ha inviato un comunicato stampa che critica pesantemente l’operato del “suo” sindaco, Rita Rossa

Di seguito pubblichiamo integralmente il comunicato, prima però sono necessarie alcune considerazioni.

Non è la prima volta che Rifondazione Comunista fa dei “distinguo” dalle decisioni prese dalla maggioranza, ma ci risulta sia la prima vota dove Rifondazione attacca apertamente il sindaco Rita Rossa con un documento dai toni anche abbastanza duri.

Sorgono spontanee, allora alcune domande: c’è crisi tra le file della maggioranza o sono tutti in sintonia? Il “malessere” palesato da Rifondazione rientra nei “giochi” politici dei “distinguo” di Rifondazione per mantenersi l’elettorato? Cioè un immagine solo di facciata?

E Rita Rossa fino a che punto tollererà che un partito che dovrebbe essere “amico” la attacca apertamente sugli organi di informazione esponendola pubblicamente a brutte figure?

Beninteso non c’è in gioco la stabilità del Comune perché la maggioranza potrebbe anche perdere il rappresentante della Federazione della Sinistra che non ne soffrirebbe, qui si tratta dell’immagine pubblica di Rita Rossa, che viene esposta alle critiche di uno dei partiti che la sostengono.

E non è la prima volta: è già accaduto con il Ponte Meier, con l’esponente della Sinistra che ha continuato ad attaccare la scelta di Rita Rossa (peraltro inevitabile) di costruire il ponte.

A suo tempo abbiamo evidenziato al sindaco di Alessandria l’incongruità della presa di posizione di questo partito suggerendole di spiegare al suo consigliere i motivi del perché il ponte andava fatto e di dire a quel consigliere che non era consigliabile continuare in questa politica contraria alla Giunta.

La replica del sindaco di Alessandria è stata lapidaria: “Gliel’ho detto – ci ha risposto Rita Rossa – ma se lui non capisce, non è colpa mia.”

 

IL COMUNICATO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

La Corte Costituzionale ha più volte ravvisato che atti come la delibera di Giunta sul tema della prostituzione e dell’accattonaggio, realizzano un’ indebita invasione dei poteri dei sindaci nel campo della legislazione primaria ed una complessiva mancanza dei presupposti di legge per poter procedere nel senso auspicato dal Sindaco.

Sono oramai a centinaia le ordinanze o gli atti che vorrebbero contrastare il fenomeno della prostituzione (sul tema del cosiddetto “accattonaggio molesto” si sappia che è già punito dal codice penale!) con nessun risultato sul fronte della lotta al racket e nemmeno quello di dare soddisfazione a quei cittadini che legittimamente vivono il disagio di dover convivere con questo fenomeno che avviene sul marciapiede di casa. I clienti non vengono intimoriti dalle sanzioni, a cui peraltro potrebbero far ricorso e anzi a causa delle ordinanze pretendono prestazioni ad un prezzo inferiore innescando ulteriori fenomeni di sfruttamento delle donne. Sul fronte poi dei controlli finalizzati

alla repressione del racket ci sembra di capire che le scarse risorse di cui dispongono i lavoratori della Pubblica Sicurezza non consentano di operare nelle direzione auspicabile. Ogni anno centinaia di prostitute senza nome vengono trovate uccise a volte dopo essere state torturate. Nessuno reclama il loro corpo, eppure sappiamo dai racconti di chi, attraverso le poche misure di protezione messe in atto da Province, Enti Locali ed Associazioni, è riuscita a riscattarsi: sono donne migranti schiave, a volte con dei con figli, ricattate e violentate dalla criminalità organizzata, spesso anche minorenni.

Come organizzazione politica, non solo aderiamo all’appello della Comunità di San Benedetto circa l’opportunità dell’Amministrazione di confrontarsi prima di prendere decisioni che riguardano la vita delle persone, con quei soggetti che sul territorio già operano sul tema della tratta (il Cissaca, Caritas e la Provincia di Alessandria hanno aderito ad uno specifico progetto).

Diversamente si cavalca il disagio dei cittadini senza comunque dare risposte concrete, mettendo l’Amministrazione nella condizione di essere comunque oggetto di critiche da parte dei cittadini.

Il Circolo PRC di Alessandria



 9 dicembre 2012