Caro Direttore,

a volte mi domando se sono io ad avere aspettative troppo esigenti riguardo il genere “umano”. L’ “homo patentatus” rappresenta un degrado della specie di tale abbruttimento da far rabbrividire Darwin e qualsiasi teoria evoluzionistica.

Stamattina ho incontrato fuori dalle scuole medie un papà che raccontava di aver fatto visita al Comandante della Polizia Municipale, Flaviano Crocco in persona, per lamentarsi e chiedere di mandare dei vigili a controllare, perchè la doppia fila che c’è sempre davanti alla scuola è una indecenza. Riferiva che lunedì all’una pare sia successo un incidente (fortunatamente senza feriti) a causa delle auto in doppia fila sui due lati, con la carreggiata ovviamente ridotta ad un budello, passa un mezzo dell’Arfea da un lato, un furgone dall’altro, si toccano, con lo specchietto il furgone ha danneggiato la portiera del mezzo dell’Arfea e ha bloccato tutto.

Io non ho assistito perchè quel giorno mio figlio veniva a casa a piedi. E meno male, con il mio temperamento sanguigno non so come sarebbe andata a finire quando fossero arrivati i vigili per constatare l’incidente.

Il Comandante Crocco ha risposto al civilissimo genitore che non ha personale a sufficienza per mandarli a fare multe tutti i giorni.

Pazienza.

Oggi ore 13, mi hanno bloccato l’auto, parcheggiata regolarmente in Piazza Allende, con una macchina di traverso. Mi attacco al clacson, e niente, non arriva nessuno. Arrabbiatura istantanea a mille, devo riaccompagnare a casa il figlio, dargli da mangiare, e farlo rientrare in tempo per le 14.

Ma il proprietario/proprietaria della vettura che sta bloccando ben tre “pivelli” che hanno parcheggiato come andrebbe fatto, lasciando ovviamente l’auto chiusa, non si vede all’orizzonte.

Raggiungo con piglio assatanato il volontario civico che era lì a guardare (ed aveva anche ben sentito il clacson), e l’ho portato a vedere lo scempio, ma tanto, come lui stesso ha detto, “qui i vigili non li mandano”.

Tentiamo qualche manovra per riuscire a dribblare l’auto piazzata di traverso, e mentre siamo indaffarati, io al volante e lui a dare indicazioni, con tutta la serenità e calma dell’universo conosciuto arriva la mammina con la “bambina” (di sicuro non alunna delle elementari, vista l’altezza della giovane) che con grande disinvoltura e stupore per il caos che “stavo facendo” (IO?) abbozza delle scusanti, Come sarebbe, arrivi dopo dieci minuti e ti dovrei scusare? Ma nemmeno se vieni accompagnata da San Francesco in persona ti scuso…!

Un ringraziamento pubblico invece al volontario civico, che mi ha trattenuto appena in tempo, un secondo prima che saltassi alla giugulare della signora “distratta”. In effetti il loro servizio è prezioso. Nessuno osi metterlo in discussione!

Se mi è concesso, una domanda in chiusura: ma se il Comandante riconosce di non avere personale, il degrado dell’inciviltà automobilistica sta raggiungendo livelli esponenziali, noi ultimi esemplari della razza civile cosa dovremmo fare? Siamo legittimati a farci giustizia da soli?

 Lettera firmata


31 ottobre 2012