Ma quanto sono gravi le richieste della Corte dei Conti per il Comune di Tortona? Una parere in merito lo abbiamo chiesto al Dirigente Nazionale dell’ANCI, l’Associazione dei Comuni Italiani, Paolo Ronchetti che in questa veste conosce bene la situazione degli altri Comuni e può fare un paragone su quello che accade a Tortona rispetto agli altri centri.

“La cosa che desta preoccupazione – dice Ronchetti – è che la Corte dei Conti non ha ancora dato il benestare al rendiconto 2010, mentre lo ha già fatto per il 97% dei comuni. Poi ci sono le questioni che vengono sollevate nella lettera, che evidenziano come la situazione finanziaria per il Comune di Tortona appaia veramente drammatica.”

“La corte dei Conti – aggiunge Ronchetti – va ad indagare sul pregresso e scava a fondo: chiede notizie sulle dismissioni e chiede il motivo per cui non sono stati riscossi i residui attivi. Purtroppo in questi ultimi anni, una caratteristica del Comune di Tortona è stata quella di approvare Bilanci di Previsione sempre in pareggio perché per coprire le spese venivano gonfiate le entrate con vendite immobiliari che poi non sono state realizzate o incassi abnormi derivanti dalla lotta all’evasione che alla fine dell’anno risultavano inconsistenti e di gran lunga inferiori rispetto a quanto approva in sede di previsione. Il risultato è sempre stato che un Bilancio teoricamente in pareggio in primavera, risultava in forte passivo alla fine dell’anno, quando non é più possibile ‘giocare’ coi numeri ma bisogna far quadrare i conti con le reali entrate dell’ente.”

COSA SUCCEDE ALLORA?

“In questi casi allora – aggiunge Ronchetti – cosa fa il Comune per andare avanti e pagare le spese correnti come ad esempio gli stipendi? Chiede anticipazioni di cassa, pagando interessi alle banche ed aumentando ulteriormente il debito”.

Una situazione che ricorda molto quella di Alessandria, perché anche l’anticipazione di cassa ha un limite e quando questo limite viene raggiunto, e non si può più prelevare denaro, si rischia di non poter avere i soldi per pagare gli stipendi dei lavoratori, come è accaduto in questi ultimi mesi nel capoluogo provinciale.

“Il rischio che Tortona possa fare la fine di Alessandria è reale – conclude Paolo Ronchetti – e ce ne accorgiamo proprio dalle richieste della Corte dei Conti che riguardano, ad esempio, l’Azienda Tortonese Multiservizi (ATM). La Corte chiede lumi riguardo la sua situazione. Un nodo da dipanare sono sicuramente gli 800 mila euro di debiti che il Comune ha verso ATM, che sono relativi a fatture dubbie sullo sgombero della neve e sull’illuminazione pubblica.

Una situazione ancora da risolvere ma che ha portato il Comune ad avere debiti fuori Bilancio. Debiti che sono stati approvati dai consiglieri comunali, i quali potrebbero essere chiamati a pagare di tasca propria attingendo dal loro patrimonio. La situazione ATM è gravissima perché a quanto pare l’azienda ha un passivo di oltre 2 milioni di euro e debiti verso fornitori per quasi tre milioni.”

Secondo Ronchetti quindi il passivo per il Comune di Tortona rischia di aggravarsi sempre di più anche perché la soluzione delle dismissioni prospettata come l’unica per salvare la situzione non ha dato (finora) alcun frutto.

Il timore è che Tortona possa seguire a ruota il Comune di Alessandria e finire in dissesto: un’ipotesi che i nostri amministratori devono scongiurare a tutti i costi perché risollevarsi, in quel caso, sarà veramente dura.

 

5 settembre 2012