Lei si chiama Elena Chavez Luz, ha 29 anni ed è colombiana. C’è lei dietro l’omicidio di Giuseppe Pulerà, considerata dagli inquirenti come la basista. E’ stata arrestata questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Alessandria coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando di Tortona, con l’accusa di concorso in omicidio nei confronti appunto di Giuseppe Pulerà, il tortonese di 60 anni gestore del night “Il Leopardo” deceduto il 19 maggio scorso a seguito di tre colpi di pistola sparati domenica 13 maggio da Pietro Conforti, 41 anni, residente a Bovisio Masciago in provincia di Monza.

Elena Chavez Luz – La basista

Una rapina non andata a buon fine quella tentata da Conforti ed altri tre complici, Jorge Jose’ Ochoa Yunga, 24 anni, nato in Ecuador residente a Seveso in provincia di Milano, in via Montecatini 8, Ivan Selman, 31 anni, nato a Bollate, residente a Limbiate, in via Marconi 91, celibe, Salvatore Cavaliere, nato a Cassano allo Jonio, residente a Cogliate (Milano), in via IV Novembre 32, manovale che sono stati tutti arrestati nel luglio scorso.

Ora a distanza di quasi un mese, il colpo di scena: è stata la giovane colombiana, secondo l’accusa, a fornire ad uno dei 4 rapinatori, tutte le informazioni per mettere a segno il colpo.

La donna, infatti lavorava come intrattenitrice all’interno del night ed era perfettamente a conoscenza degli spostamenti del titolare. Sapeva che il tragitto che percorreva, e che aveva sempre un portafoglio rigonfio di denaro.

La donna secondo quanto emerso, sarebbe stata spinta a parlare per motivi sentimentali: secondo quanto emerso infatti, era l’amante di uno dei quattro, ai quali ha fornito tutte le indicazioni utili.

 

ECCO COS’E’ ACCADUTO IL 13 MAGGIO IN VIA BRIGATA

La ricostruzione effettuata da nucleo investigazioni dei carabinieri di Alessandria e dal Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Tortona che per 40 giorni hanno avviato indagini serrate a 360 gradi, si basa in parte sulla confessione resa da Jose’ Ochoa Yunga, ma soprattutto grazie agli elementi raccolti durante l’indagine.

Sono da poco passate le 20,30 quando Giuseppe Pulerà, alla guida del suo furgone, inizia a fare il giro lungo le strade di Tortona per raccogliere le ballerine che dovranno esibirsi poche ore dopo nel night. Ne raccoglie una in via Cavour, poi gira in corso Alessandria e infine imbocca via Brigata dove, nei pressi del ponticello sul torrente Ossona viene superato da una Golf di colore grigio che risulterà intestata al convivente della mamma di José Yunga.

Dalla Golf scendono tre individui mentre, a quanto pare, Yunga rimane alla guida dell’auto, pronto ad scappare, insieme ai complici, non appena messo a segno il colpo. I tre banditi si avvicinano al furgone: Pietro Confronti impugna una pistola. Apre la portiera e chiede al Pulerà di consegnarli il portafoglio con all’interno il denaro. I quattro sono perfettamente a conoscenza del fatto che il gestore del night viaggia sempre con molti contanti per pagare le ballerine.

Conforti però non é dotato di grande sangue freddo perché quando Pulerà si toglie la cintura di sicurezza dell’auto, temendo una reazione da parte dell’uomo inizia a fare fuoco e spara ben 5 colpi di postola: tre raggiungono all’addome il 60 enne tortonese, uno colpisce di striscio la ballerina marocchina che era sul furgone e il quinto si conficca sulla portiera.

I tre banditi si spaventano a morte, risalgono in auto e scappano. Giuseppe Pulerà, pur moribondo, riesce scendere dal furgone e a spiaccicare poche parole alla donna che è con lui alla quale dice di chiamare il 118.

Arriva l’ambulanza e l’uomo viene trasportato all’ospedale di Tortona e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico: gli vengono estratte tre pallottole dalla pancia e viene ricoverato in prognosi riservata. Morirà cinque giorni dopo nella notte tra venerdì e sabato a causa delle ferite riportate.

21 agosto 2012