“Molti agricoltori tortonesi utilizzano per raccogliere frutta e verdura dai campi utilizzano il sistema del caporalato, cioè si affidano ad una persona di fiducia che provvede a reclutare perone che lavorano nei campi, riceve direttamente i soldi dall’agricoltore e poi li distribuisce ai lavoratori. E’ un sistema vietato dalla legge che purtroppo, nella realtà locale esiste ancora.”

La gravissima denuncia su quello che sarebbe un metodo che penalizza la dignità umana arriva dal Consigliere dell’Italia dei Valori, Paolo Ronchetti ed è stata effettuata pubblicamente durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, mentre si stava discutendo sull’ordine del giorno a sostegno dei 40 braccianti di Castelnuovo Scrivia.

“La vicenda dei braccianti di Castelnuovo – ha detto Ronchetti in consiglio – è solo la punta dell’iceberg di quello che sta succedendo in agricoltura o almeno nelle nostre zone. Parlando con alcuni agricoltori, mi è stato riferito che questa pratica, vietata dalla normativa, purtroppo è ancora in auge e in alcune zone di Tortona, al mattino presto si radunano alcuni braccianti che vengono prelevati dal “caporale” che li conduce a lavorare nelle aziende agricole. E la situazione, a quanto pare, prolifera, proprio in questo periodo di crisi, dove c’è necessità di lavorare anche per pochi spiccioli. Auspico quindi che, anche in collaborazione con gli organi preposti, venga avviato un costante monitoraggio per stroncare situazioni come questa che rischiano di aumentare notevolmente proprio a causa della grave congiuntura.”

L’allarme di Ronchetti fa seguito a quello lanciato da alcuni partiti e dalle organizzazioni sindacali che pensano che la vicenda di Castelnuovo sia soltanto una delle numerose che potrebbero verificarsi.

Tortona e il tortonese sono da sempre a vocazione agricola: in Bassa Valle Scrivia soprattutto per quanto riguarda meloni ed ortaggi, nelle tre valli (Curone Grue ed Ossona) per la frutta e attorno alla città per l’uva.

Le aziende agricole, insomma sono parecchie e bisognerebbe avviare al più presto controlli adeguati per evitare la riduzione in schiavitù delle persone, costrette a lavorare anche 15 ore al giorno per pochi spiccioli.

 28 luglio 2012