Il segretario Ferrero al presidio

Sabato mattina Paolo Ferrero, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista è venuto a Castelnuovo Scrivia a portare solidarietà al presidio dei braccianti in sciopero da venerdì 22 giugno. L’esponente politico ha ascoltato dalla viva voce dei lavoratori e dei sindacalisti i motivi dello sciopero e le condizioni di vita e di lavoro subite fin qui, garantendo la massima attenzione del partito della Rifondazione Comunista e l’impegno ad ogni livello per mantenere l’attenzione sul caso e contribuire al sostegno del presidio e dei lavoratori.

Una quarantina di lavoratori e lavoratrici di nazionalità marocchina stanno scioperando contro le terribili condizioni lavorative (13-14 ore lavorative al giorno, domeniche e festivi inclusi), per una paga oraria di 1 euro, e contro il rifiuto dell’azienda agricola di pagare gli stipendi.

Giornate intere in mezzo ai campi, sotto il sole, senz’acqua, con il cibo che portano da casa, con le attrezzature e l’abbigliamento da lavoro a quanto pare, pagati da loro.

Da venerdì 22 giugno, di fronte all’azienda Lazzaro c’è un presidio dei lavoratori in lotta per difendere i propri diritti ed il proprio lavoro.

Ieri dal tavolo in Provincia tra Prefettura, sindacato ed associazioni agricole, è emersa una buona disposizione al dialogo da parte del Prefetto e l’impegno delle associazioni agricole ad operare per tentare il ricollocamento dei 40 migranti; entro lunedì si dovrebbe sapere quanto l’azienda è disposta a versare come acconto degli arretrati che deve ai lavoratori: si tratta dell’avvio di un dialogo, di cui occorre però vedere ora gli sviluppi.

Secondo Rifondazione per risolvere realmente la vicenda occorre che i lavoratori si vedano restituiti i propri diritti: pagamento degli arretrati o perlomeno un acconto consistente, lavoro e regolarizzazione per tutti.

“I lavoratori in sciopero – dice Daniela Cauli di Rifondazione Comunista – hanno ribadito che il presidio resta fino a quando non vi sarà qualcosa di più concreto su cui ragionare, sono fermi e determinati e di fronte a chi ragiona su “legalità/illegalità” si chiedono se non sia illegale lo sfruttamento e la schiavitù, il dormire ammassati e non avere mai un attimo di tregua, oltre che naturalmente esser pagati un euro all’ora o non esser pagati…Nei prossimi giorni sarà presente al presidio anche la consigliera regionale Prc-Fds Eleonora Artesio, per portare il caso anche in Consiglio Regionale: nel 2012 lavorare in queste condizioni è inaccettabile, e si tratta solo della punta di un iceberg.. quante altre aziende lavorano così nel tortonese? Occorre un monitoraggio serio e costante delle condizioni lavorative nelle aziende della zona, temiamo questo sia solo uno dei numerosissimi casi.”

30 giugno 2012