Solo un tavolo tecnico alla presenza di Comune, Asl, Università e Fondazione potrebbe scongiurare la chiusura dell’Università infermieristica di Tortona, ma i quattro enti hanno la volontà per ritrovarsi e discutere, facendo in modo che nessuno ci rimetti?

E’ ciò che é emerso da una conferenza stampa convocata dal Comune di Tortona per risolvere il problema dell’Università dopo l’annuncio della chiusura da parte del Rettore.

«Volevamo un incontro – ha detto l’assessore Mario Galvani – più volte richiesto con i vertici dell’Università che hanno sempre declinato l’invito. Auspichiamo che l’Università ci incontri al più presto anche per capire quali sono le intenzioni per i corsi che si tengono a Tortona e per il futuro della facoltà di infermieristica. So che presto cambierà il Rettore, ma è buona prassi avere rapporti con il Comune».

Come abbiamo già avuto modo di scrivere in precedenza, tutto nasce da un Protocollo d’Intensa stipulato fra Comune, Asl e Università per aprire la nuova sede infermieristica e dall’impegno di assumere 4 ricercatori A sua volta Comune e Asl avevano stipulato una convenzione con la Fondazione in cui quest’ultima si impegnava a versare i soldi per i ricercatori.

Il nodo nasce dal fatto che – secondo quanto scritto – a Tortona avrebbe dovuto sorgere «una sede autonoma, didattica e formativa con tutte le attività curricolari del corso di laurea» e siccome questo non si è verificato la Fondazione non ha pagato i ricercatori e l’Università ha fatto causa al Comune.

Il problema, adesso, sembra sia proprio la mancanza di comunicazione fra gli attori del duplice accordo (Università-Comune-Asl da una parte e Fondazione-Comune-Asl dall’altra) stipulato nel 2007 durante l’amministrazione Marguati.

L'interno dell'Università di Tortona

Secondo il sindaco Berutti anche l’Università non ha rispettato le regole perchè ha fatto due assunzioni di cui una fuori tempo massimo e non ha rispettato quanto disposto nella convenzione in merito all’autonomia delle sede

Il sindaco – almeno a parole – durante la conferenza stampa ha assicurato la volontà da parte del Comune di mantenere in vita l’Università a Tortona (lo aveva assicurato anche la Fondazione in una lettera al nostro giornale) e Berutti, sempre a parole, vorrebbe addirittura implementarla con corsi nuovi di logistica.

Ora bisognerà vedere se a queste parole seguiranno i fatti, ma soprattutto se i quattro soggetti decideranno di sedersi ad un tavolo per discutere e chiarire, perché solo così sarà possibile risolvere il problema senza gli avvocati.

A questo punto, però, sorge un dubbio: chi farà il primo passo?

C’è veramente l’intenzione, da parte di tutti e 4 i soggetti, di tenere aperta la sede di Tortona?

Noi speriamo di sì.

10 maggio 2012