La manifestazione ad Arquata

Si sono mossi in circa tremila, prvenienti da ogni padte della provincia di Alessandria per protestare contro il Terzo Valico. Tanrti quanti la prima marcia avvenuta nell’aprile del 2006. Ovviamente tutto tranquillo, clima festoso, negozi tutti aperti con tanto di bandiere NO TAV esposte. Nessun comizio finale, ma solo un intervento breve ma incisivo del sindaco di Arquata, con relativa fascia tricolore, il quale ha ribadito la posizione negativa del suo Comune e ha invitato tutti al Consiglio comunale della prossima settimana nel corso del quale si dirà un netto NO al TAV-Terzo Valico. Applausi per lui, soprattutto quando ha ricordato il clima festoso della manifetazione contemporaneamente alla quale in quella piazza sono stati celebrati due matrimoni. Soprattutto ha invitato i presenti a bere un sorso di acqua pura

nelle due fontane della piazza, acqua che scende dalle falde di Rigoroso e di Sottovalle che verrebbero tranciate dall’ipotetica galleria che l’opera prevede a

ovest di Arquata.

Oltre agli esponenti dei movimenti locali, tra Piemonte e Liguria, ha partecipato anche una piccola rappresentanza di valsusini del movimento contro la Torino-Lione: hanno marciato dietro lo striscione “Giù le mani dalla Valsusa”.

Tantissime le bandiere bianche con il caratteristico treno crociato.

I vessilli hanno poi indicato la partecipazione di Legambiente, del WWF, della FIOM-CGIL, dei movimenti pacifisti, degli anarchici, del Prc, Sel, Pdci, Movimento 5 > Stelle.

Presenti anche i No Gronda di Genova e vari comitati cittadini, come quello che difende villa Sanguineti a Genova, una scuola della Valpolcevera che rischia di chiudere per far posto ad un cantiere del Terzo Valico.

Il corteo ha percorso l’area esterna di Arquata.

Ripresa da tutti i giornali l’affermazione del sindaco di Arquata, Paolo Spineto, il quale ha detto: «Questa manifestazione pacifica ha dimostrato ch l’opposizione al Terzo Valico non è un pericolo per l’ordine pubblico, ma che questa opera inutile e non prioritaria rappresenta un forte pericolo per le nostre terre».

26 maggio 2012