Il Comune ha deciso di vendere l’azienda più importante ed in salute, il fiore all’occhiello di 30 anni di amministrazione: l’Asmt. Lo ha fatto durante la seduta del Consiglio comunale di mercoledì sera appositamente convocata per deliberare la vendita dell’azienda ed approvare la delibera di indirizzo sulle misure da adottare per sanare il bilancio “in rosso”.

La vendita dell’Asmt è stata approvata dai consiglieri di maggioranza (13) che hanno tutti votato a favore, ad eccezione del presidente del consiglio, Franco Carabetta, che invece si è astenuto. Contraria, invece, tutta la minoranza, che ha votato contro.

I consiglieri dell’opposizione hanno quasi supplicato il Comune di non procedere alla vendita, perché senza l’Asmt la città perde il controllo sulle bollette di acqua, gas e rifiuti, i tre rami in cui opera l’azienda.

Il Comune, infatti, possiede il pacchetto di maggioranza dell’Asmt con il 53,6% delle azioni, che valgono, secondo un perito, ben 5 milioni 460 mila euro.

“Questa – ha detto l’assessore alle società partecipate, Daniele Calore – sarà anche la base d’asta del bando di vendita. Le offerte saranno al rialzo. Non intendiamo deprezzare l’azienda e se nessuno l’acquista vorrà dire che ce la terremo.”

La società IIREN che possiede il pacchetto di minoranza ha un diritto di prelazione, quindi potrebbe essere la stessa società ad acquistare le quote.

Numerose le eccezion i sollevate dall’opposizione: “Il Comune – ha detto Paolo Ronchetti – perde il controllo di un bene essenziale, è sicuramente una decisione epocale quella che viene assunta, e per cosa? Perché non sono state trovate soluzioni al problema dei conti in rosso.”

“Vendiamo una società sana – ha detto Luigi Bailo dell’UDC – che ha sempre dato utili. E’ una scelta molto dolorosa: ma era proprio necessaria? Non si potevano trovare soluzioni alternative, visto che vendiamo nel momento peggiore il miglior gioiello della città?”

Concetto quest’ultimo ribadito anche da Gianluca Silvestri, mentre Franco Filella del PD ha sollevato la questione che il problema non è stato neppure portato al vaglio della Commissione enti partecipati e che i cittadini pagheranno questa scelta sbagliata.

“Il modo di operare della Giunta – ha detto il presidente del Consiglio Franco Carabetta – non è stato corretto ed ha portato a prendere decisioni come questa che non mi trovano d’accordo. Era di estrema importanza per le famiglie tortonesi, incidere sui costi e sulle tariffe, cosa che non si potrà più fare.”

“Le tariffe – ha risposto l’assessore Daniele Calore – non le decide l’Asmt. Per acqua e gas c’è l’autorità di ambito mentre nel 2013 scade la concessione con l’Asmt per i rifiuti e non è detto che sarà ancora questa azienda ad effettuare la raccolta. E’ anche per questo motivo che il valore dell’azienda è inferiore rispetto al passato.”

“Vendere l’Asmt – ha detto il sindaco Massimo Berutti – era l’ultima cosa che avremmo voluto fare ma c’è la necessità. Abbiamo tentato qualsiasi cosa pur di non arrivare a questa decisione, ma siamo costretti”

Sintetico ma molto efficace il consigliere della Lega Nord, Adriano Fracassi: “la vendiamo perché siamo in bolletta, dobbiamo pagare i fornitori e se non lo facciamo le aziende che ci riforniscono rischiano di fallire.”

4 aprile 2012