L’amianto alla caserma Valfré, interventi per migliorare la sicurezza in alcune zone della città e per combattere la crisi, un progetto per la sicurezza e la raccolta rifiuti. Questi sono soltanto alcuni degli argomenti iscritti nel chilometrico ordine del giorno del Consiglio comunale di Alessandria che non sono stati discussi e non lo saranno mai più perché col rinnovo dell’Amministrazione, circa 140 tra mozioni, interrogazioni, ordini del giorno ed interpellanze presentate dai consiglieri comunali sono andate irrimediabilmente perse e non potranno mai più essere discusse.

Ma perché non sono state discusse?

Il motivo è semplice: mancanza di tempo. E d’altro canto è anche logico aspettarsi che non ci sia il tempo se il consiglio comunale si riunisce poche volte al mese e quelle poche volte viene convocato per le 21 e non inizia prima delle 22 cioè sistematicamente con un’ora di ritardo.

Non solo, ma i consiglieri comunali, a differenza di quanto avviene altrove, non fanno mai le ore piccole: mezzanotte un quarto, a volte anche mezzanotte e mezza, non di più. Sono rare le volte in cui la seduta del consiglio si protrae oltre questo orario. Due ore e poco più di discussione spesso interrotte dalla minoranza che ha fatto mancare più volte il numero legale.

E’ ovvio che in così poco tempo a diposizione viene data la priorità agli argomenti più importanti, ai progetti per la gestione della città.

Così il tempo per discutere i problemi e le delibere, é sempre poco. Ma anticipare l’orario alle 18 come fanno alcuni comuni, oppure rispettare l’orario delle 21 é così difficile?

Certo il gettone di presenza ammonta a poche decine di euro, e questo non rappresenta un incentivo ad una lunga permanenza in consiglio, ma sarebbe davvero imbarazzante se veramente i consiglieri dovessero pensare che la partecipazione ad una seduta debba esere remunerativa.

Generalmente lo spirito che porta una persona a diventare consigliere comunale non é certo legato al vil denaro. O ci sbagliamo?

 

LE DELIBERE PERDUTE

Così circa 140 delibere, adesso sono irrimediabilmente perdute. Molte erano sicuramente inutili e dettate dalla necessita di avere visibilità sugli organi di informazione: “preparo un’interpellanza o un’interrogazione , così posso pubblicizzare il mio intervento sulla stampa, per radio o sul web e se viene discussa bene, altrimenti, il mio momento di visibilità pubblica l’ho avuto”. Alcuni consiglieri forse avranno sicuramente pensato così, ma altri, ne siamo certi, hanno preso a cuore il problema, avrebbero voluto forse discutere la loro mozione, parlare di quel problema per il quale hanno speso il loro tempo e non avranno più la possibilità di farlo.

Certo alcune delibere sono state superate dai fatti ed altre erano pretestuose o trattavano problemi inutili, diverse, però, avrebbero meritato sicuramente di essere discusse.

Tra queste ce ne sono sicuramte diverse: oltre agli argomenti  già citati all’inizio dell’articolo, ne elenchiamo altri che a nostro avviso avrebbero meritato una discussione in consiglio comunale indicando tra parentesi il consigliere che ha presentato la delibera.

Sono soltanto alcuni degli argomenti compresi nel lungo elenco di delibere all’ordine del giorno  che adesso andrà al macero perché il consiglio ha terminato il mandato: Condizioni di disagio della polizia penitenziaria (Bocchio), Attività di promozione del territorio (Mazzoni), Museruola ai cani (Bianchini) Piano di interventi di asfaltatura (Berta), Progetto di messa in sicurezza del Rio Lovassina (Bocchio), Accattonaggio minori (Bianchini), Piste ciclabili (Barosini), Proposta di un consiglio comunale aperto sulla crisi del nostro territorio (Ivaldi), campagna di comunicazione contro l’usura (Bocchio), interventi per migliorare la viabilità al Cristo (Ivaldi), adozione della Carta dei bambini (Bocchio), interventi per eliminare i cattivi odori nella circoscrizione nord (Ivaldi), istituzione di un tavolo sulla sicurezza stradale (Ivaldi), Raccolta rifiuti domiciliare (Barberis), Qualità della vita a Villa del Foro (Ivaldi), Riduzione dell’IMU (Locci), Istituzione di un osservatorio per monitorare lo stato di sicurezza sul posto di lavoro nei siti industriali a maggiore rischio ambientale (Barberis) e molti altri.

Come si può notare non si tratta di argomenti di poco conto, eppure, il consiglio comunale, retto dal presidente Gianfranco Cuttica di Revigliasco, non ha ha mai avuto tempo oppure non ha mai sentito l’esigenza di discutere questi problemi. Perché?

Angelo Bottiroli


4 aprile 2012