Giovedì 1° marzo alle 21,30 il cineforum organizzato dal Circolo del Cinema alla Multisala Megaplex Stardust propone il film “Il Paese delle spose infelici” di Pippo Mezzapesa Interpreti: Nicolas Orzella, Luca Schipani, Cosimo Villani, Vincenzo Leggieri, Gennaro Albano Produzione: Fandango Distribuzione: Fandango ITALIA 2011 Durata: 82 min.

Il costo del biglietto sarà di 7 Euro e 3,50 Euro per gli iscritti al Circolo del Cinema. La tessera di iscrizione sarà in vendita prima delle proiezioni.

Un accordo con il Magaplex permetterà agli iscritti di accedere a tutte le proiezioni della settimana con il biglietto ridotto.

La serata, come tutta la rassegna, è organizzata in collaborazione con FaiCinema e CNC (Centro Nazionale Cortometraggio)

TRAMA

E’ una bella sorpresa l’esordio al lungometraggio di Pippo Mezzapesa, giovane già avvezzo al documentario e al corto che spero avrà molto di buono da consegnare al nostro cinema. Il paese delle spose infelici è un ritaglio di adolescenza nel tarantino tra sogni, polvere, schiaffi in faccia e ancora una timida fiducia nel futuro. Trasposizione dell’omonimo romanzo di Mario Desati, Il paese delle spose infelici è molto seducente nella fotografia di Michele D’Attanasio, luminosa e diafana sul paesaggio spoglio e decadente della provincia pugliese, come è seducente nei dialetti veraci dei ragazzini protagonisti, nell’aggressività verbale dell’allenatore Cenzoum, negli sguardi più forti di parole di Zazà e Veleno, quindicenni dalle origini così diverse, apposta così magneticamente attratti ad essere amici. Per interpretarli il bitontino Mezzapesa ha scelto due ragazzi non attori di Taranto, e la loro faccia nuova e sincera e il loro sangue pugliese contribuiscono enormemente alla genuinità convincente del film. Nella Puglia anni ‘90 di Non è la rai e Ok. Il prezzo è giusto alla tv e il tagadà sfida avvincente dei luna park, Veleno è un figlio di borghesi. Ha il volto pulito di chi non conosce la strada, e le ginocchia bianche e illese di chi non è mai caduto. Però ha voglia di sporcarsi anche lui, di ferirsi, “di masticare la vita”, come dice Mezzapesa. Zazà coi suoi occhi così chiari sulla pelle scura di chi è abituato a vagar randagio, il rischio di ferirsi ce l’ha invece troppo vicino e si dibatte tra la via segnata di criminalità e droga e un altro futuro.

29 febbraio 2012