John Cusack

Alice Eve

Luke Evans

E’ inutile nasconderlo: per vedere un bel film spesso basta affidarsi agli attori principali o al regista.

In questo caso scegliamo il secondo: James Mc Teigue.

Un nome a prima vista sconosciuto, ma poiché il suo primo film è stato quel capolavoro di “V per vendetta” non abbiamo avuto dubbi sulla pellicola da scegliere per la nostra recensione.

Questo “The Raven” infatti è il suo terzo film (“Ninja assasin” del 2009 purtroppo non lo abbiamo visto).

Il regista prende spunto da un fatto realmente accaduto: Il 3 ottobre 1849 lo scrittore americano Edgar Allan Poe, fu ritrovato delirante nelle strade di Baltimora, “in grande difficoltà, e… bisognoso di immediata assistenza”. Fu portato all’ospedale Washington College, dove morì domenica 7 ottobre 1849, alle cinque del mattino.

Poe non rimase mai sufficientemente lucido per spiegare come si fosse trovato in tali gravi condizioni, né come mai indossasse vestiti che non erano i propri. Si dice che Poe abbia ripetutamente invocato il nome “Reynolds” durante la notte precedente alla sua morte, benché non sia chiaro a chi si riferisse.

Tutti i referti medici, compreso il suo certificato di morte, sono andati perduti e l’effettiva causa della morte rimane comunque un mistero.

Da questo fatto storico il regista ci ricava un film. E che film! Un film giallo, a tratti anche raccapricciante, ma denso di mistero e suspence, proprio nel classico stile di Edgar Allan Poe.

Grande interpretazione dei tre attori principali, a partire da John Cusack nella parte di Poe, forse l’interpretazione migliore del 45enne attore americano che è perfetto nella parte.

The Raven coniuga la paura con la ricostruzione d’epoca, la recitazione accurata con i particolari raccapriccianti.

Nel film, girato in gran parte a Budapest, troviamo anche Luke Evans nei panni dell’Ispettore Emmett Fields ed Alice Eve nel ruolo di Emily, una donna dell’Ottocento molto forte, libera e determinata

Cusack si è preparato al ruolo studiando attentamente la letteratura gotica, genere ci cui era già appassionato. “Ho incontrato esperti che potevano rispondere alle mie domande, e così, a poco a poco, ho messo insieme i particolari utili a tracciarne il ritratto – ha spiegato – Anche se era un pazzo, in guerra con il mondo intero, Poe era comunque una persona calda, un grande romantico che amava le donne più di ogni altra cosa e le trattava come divinità, mettendole sul piedistallo».

Cusack parla di grande onore nell’interpretare un personaggio simile, che lo intrigava già dai tempi della scuola. “ E’ stato un pioniere del subconscio – afferma – Ognuno può avere su di lui un’opinione diversa, ma questo nessuno può negarlo”.

Naturalmente non anticipiamo la trama ma ci limitiamo a fare un plauso all’ambientazione e al regista per certe: quella di Poe che entra nella nebbia è un piccolo capolavoro.

Angelo Bottiroli


31 marzo 2012