Da quando è stato collocato in pensione, avendo molto più tempo a disposizione, Pier Carlo Lava ha iniziato a preoccuparsi maggiormente dei problemi della città di Alessandria, segnalando le situazioni critiche: grandi e piccoli che, vuoi per dimenticanza, per inerzia del comune, o delle persone che non le segnalavano quasi più, alla fine diventavano sempre più ingombranti creando non pochi problemi ai cittadini.

Come fosse un moderno Robin Hood o meglio, un difensore civico acuto osservatore della realtà, Lava ha preso carta e penna ed ha iniziato a segnalare al Comune tutto ciò che non funzionava in città, riuscendo a risolvere, da solo, anche molti problemi, poi è stato contattato dall’UDC di Giovanni barosini che gli ha proposto di continuare questa sua attività di difesa dei cittadini e segnalazione dei problemi, non più da solo, ma fondando una Lista Civica con altre persone, in modo da poter contare di più e di appoggiare Barosini alle prossime elezioni comunali.

 

Lava, perché questa scelta di sposare la causa di un partito?

Ritengo che la politica abbia bisogno di cittadini che facciano i politici, perché credo che i cittadini siano un valore aggiunto alla politica. Ho deciso di candidarmi con l’obiettivo di portare la voce dei cittadini in consiglio comunale, ma anche se non verrà eletto, continuerò, da singolo cittadino a fare quello che ho sempre fatto finora, segnalando i problemi della città, anche se sono convinto che si possano ottenere più risultati in questo senso, stando all’interno del “palazzo” che non da fuori.

 

Devono essere in tanti a pensarla come lei, visto che a quanto pare, ci saranno ben 16 candidati sindaco

Ma veramente io non mi sono candidato a sindaco, semplicemente a consigliere comunale che è profondamente diverso. Credo tanti candidati così siano una presa in giro e servano solo a disperdere i voti: balletti della politica che impediscono l’elezione di sindaco al primo turno. Sion o troppi e in numero eccessivo. Tre sarebbero stati l’ideale: uno di destra, uno di sinistra e l’altro di centro. Alla fine credo che le ideologie possano riassumersi in queste tre identità.

 

Lei si candida con Giovanni Barosini,  del centro. Perché un elettore dovrebbe scegliere l’UDC?

Dopo cinque anni di Sinistra e cinque di destra abbiamo visto lo stato in cui si trova il Comune di Alessandria. nessuno dei due ha prodotto i benefici aspettati, quindi credo sia ora di cambiare di provare a vedere cosa può fare il Centro, vista la delusione che hanno portato i due schieramenti che hanno vinto le ultimi due tornate elettorali, non crede?

 

Cambiare per migliorare, quindi, ma cos’ha sbagliato secondo lei la Giunta-Fabbio?

Non si è resa conto che l’Italia era entrata in crisi ed ha continuato a comportarsi come se non fosse la crisi spendendo tantissimo in consulenze per il piano strategico e per altri progetti faraonici. Credo che sia stata la politica dell’immagine a condizionare l’operato di questa amministrazione che non ha saputo partire dalle basi.

 

In che senso?

Prima di pensare ai grandi progetti, alle opere di grande respiro, bisognerebbe avere maggiore uniformità. Le faccio un esempio: è inutile programmare la sostituzioni dell’illuminazione in centro con luci più luminose, più belle e più efficaci se in alcune zone della periferia le luci non ci sono neppure o sono in numero insufficiente: prima garantiamo un’illuminazioone uniforme in tutta la città poi posiamo penare anche di migliorare alcune zone.

 

Quali sono secondo lei i maggiori problemi di Alessandria, o almeno quelli che bisognerebbe affrontare subito?

Non ho dubbi: la sicurezza. Questa deve essere al loro posto. Credo sai necessario ridefinire al più presto i compiti della Polizia Municipale. Bisogna ritornare a presidiare la città e non affidarsi solo alle telecamere, quando ci sono. I vigili devono essere maggiormente presenti sul territorio perché la loro presenza fornisce sicurezza ai cittadini e costituisce un deterrente per i malintenzionati. Il territorio e soprattutto i sobborghi non sono più presidiati e vengono lasciati in balia di sé stesi.

Sempre in tema di sicurezza, oltre ad aumentare l’illuminazione pubblica bisognerebbe mettere dei “panettoni” agli incroci stradali per evitare il parcheggio selvaggio, e migliorare le piste ciclabili rendendole più fruibili e più sicure.

Altro problema che mi preoccupa è l’inquinamento ambientale: secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, Alessandria è la quarta città più inquinata d’Italia e questa Amministrazione comunale non ha mai fatti nulla per ridurre lo smog. Credo che bisognerebbe ampliare l’isola pedonale, non prima però di aver realizzalo più parcheggi ed aver migliorato il trasporto pubblico sostituendo anche i mezzi vecchi ed obsoleti che utilizza l’ATM. Credo l’ideale sarebbe privatizzare l’azienda e renderla più efficiente perché il trasporto pubblico deve essere un mezzo efficiente e sicuro se si vuole ridurre lo smog.

 

Tutto qui?

No! A mio avviso esiste grave problema di fondo da risolvere che la politica non riesce a superare: la mancata partecipazione dei cittadini. Sono loro che vivono in città e conoscono i problemi, invece, quasi sempre le decisioni vengono prese a tavolino senza coinvolgere la gente. Ed è sbagliato perché i cittadini e le associazioni devono essere maggiormente coinvolti nelle decisioni.

 

26 marzo 2012