Il Comune ha debiti verso i fornitori pari a 13 milioni 600 mila euro dovuti alla carenza di liquidità. Lo attesta la Relazione del dirigente finanziario Sabrina Mancini in esecuzione a quanto richiesto dai Revisori dei Conti. La relazione è stata inviata oltre che ai revisori, al sindaco e al presidente del consiglio comunale, anche alla Corte dei Conti.

La stesura del Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2012 risulterà problematica– si legge nella relazione redatta dal Settore Finanziario – Sul fronte dell’entrata, si dovrà tener conto della notevole riduzione dei trasferimenti dovuta, in parte al mancato rispetto del Patto di Stabilità, e in parte al Decreto “Salva Italia”. Sul fronte della spesa l’Ente sarà chiamato ad una drastica riduzione della stessa in applicazione dei vincoli normativi previsti per gli enti in disavanzo nonché da quelli in materia sanzionatoria per il mancato rispetto del Patto di Stabilità. Inoltre occorrerà trovare copertura al disavanzo di amministrazione 2010 per 1 milione di euro circa come previsto in sede di riequilibrio al Bilancio 2011, nonché a una parte del disavanzo 2011”.

Dal verbale di chiusura dell’esercizio finanziario 2011, emerge un disavanzo di circa 7,6 milioni di euro. Un importo che è definito provvisoriamente in quanto, ai fini del risultato contabile di gestione e del risultato contabile di amministrazione in sede di rendicontazione della gestione 2011, è necessario effettuare il riaccertamento dei residui attivi e passivi.

L’elevata consistenza del disavanzo di amministrazione 2011 è dovuta non soltanto alla mancata realizzazione dei proventi delle alienazioni immobiliari ma anche dalla mancata copertura del disavanzo di amministrazione 2010 che è pari a 3,5 milioni di euro.

 

MISURE URGENTI

Sabrina Mancini conclude la sua relazione indicando le possibili soluzioni: “a fronte delle forti criticità esposte – scrive – occorre che l’Amministrazione Comunale adotti misure urgenti ed indifferibili, in ordine oltreché alla riduzione delle spese, al reperimento di risorse che possano assicurare la continuità gestionale dell’Ente, il soddisfacimento graduale delle posizioni creditori nonché consentire la predisposizione del Bilancio 2012 e la copertura del disavanzo 2011.”

Per questo motivo il dirigente suggerisce di vendere quasi tutto: beni patrimoniali e quote di partecipazione nei vari enti.

Unico dubbio: ci sono i possibili acquirenti o forse è il caso di svendere per salvare il Comune?