La Giunta Regionale ha intenzione di eliminare i treni da ben otto linee ferroviarie, quattro delle quali interessano la provincia di Alessandria: Asti-Casale, Alessandria-Ovada, Vercelli-Casale, Novi-Tortona. L’ipotesi è di sostituirli con autobus.

Daniele Borioli

“E’ un indea – dice il segretario del PD Daniele Borioli – che viene venduta sotto il titolo propagandistico della “razionalizzazione”.Dietro, però, c’è un preciso e ricorrente disegno di FS, che il centrosinistra aveva sempre respinto e che ora Cota e Bonino paiono decisi ad assecondare: quello di disabilitare le linee, rendendo l’interruzione del servizio ferroviario definitiva.Per il Piemonte in generale, e per il nostro territorio in particolare, si tratterebbe di un ulteriore depauperamento del sistema infrastrutturale e territoriale, che sarà assai arduo recuperare in futuro.”

“Colpisce, poi – aggiunge il responsabile dei Trasporti del PD Fabio Barisione – il particolare e sospetto accanimento contro l’alessandrino, di quella che si profila ormai come una Giunta regionale nemica del nostro territorio. Dopo il taglio selvaggio che ha già penalizzato le medie e lunghe percorrenze, colpendo in particolare il capoluogo, Novi e Tortona, il nuovo disegno accentuerà le difficoltà dell’Ovadese, mentre per Casale si va addirittura verso l’isolamento ferroviario.”

Per il pensionamento della Asti-Casale, ma soprattutto per il rischio dismissione della Casale-Vercelli. Dopo la cancellazione da parte di Cota dei fondi per l’elettrificazione della Casale-Vercelli, stanziati dalla Giunta regionale di centrosinistra, lo scenario che si profila è oltremodo grave: se si considera che la linea collega due poli universitari dell’”Amedeo Avogadro”.

“Questo – conclude Borioli – legittima più di un sospetto che, in questo passaggio, giochi anche la volontà di complicare ulteriormente la vita alle sedi universitarie alessandrine, per rafforzare il disegno dell’egemonia novarese. Come PD chiediamo, perciò, alla Giunta regionale, di fermarsi e di garantire il mantenimento dell’esercizio ferroviario. Va bene aprire tavoli di confronto, ma l’obiettivo non può che essere quello di mantenere almeno alcuni treni.”

30 gennaio 2012