Il sindaco Massimo Berutti che viene deposto dalla carica ed i tortonesi che si recano alle urne nel mese di maggio 2012, ma non potranno votare nessuno degli attuali consiglieri di maggioranza perché né loro né gli attuali assessori potrebbero ricandidarsi per almeno 10 anni. E’ uno degli scenari (auspicato dalla minoranza) che potrebbe verificarsi nell’immediato futuro, ma non è il solo.

L’asta andata deserta relativa alla vendita degli immobili dell’ex mercato ortofrutticolo coperto e di palazzo Leardi ha sancito una certezza: il Comune chiuderà in forte deficit il Bilancio 2011.

Di quanto, esattamente, si saprà soltanto a gennaio: non meno, comunque, di 5 milioni di euro, ma c’è chi parla di oltre 7 milioni.

Altra certezza (anche se manca ancora l’ufficialità) é lo sforamento del “Patto di Stabilità” che la normativa impone ai Comuni di rispettare. Questo significa riduzione dei trasferimenti di denaro dallo Stato, divieto di assunzioni e di accensione di nuovi mutui e riduzione del 30% delle indennità di carica per gli amministratori comunali

Alla luce di queste due certezze, per il Comune, si aprono diversi scenari. Vediamoli:

1° SCENARIO: NESSUN DISSESTO E GIRO DI VITE

Per andare in dissesto finanziario, un Comune deve superare almeno 5 dei 10 parametri di legge. Il Comune di Tortona, con il Bilancio “in rosso” del 2010 ne ha già superati tre. Resta da vedere se con questo ulteriore Bilancio negativo ne supererà altri. Questo si saprà solo a gennaio: entro i primi 10-15 giorni del nuovo anno.

Se non verranno superati questi cinque parametri la Giunta – Berutti potrà continuare ad andare avanti, ma sarà chiamata ad predisporre un Bilancio di Previsione per il 2012 molto critico: il passivo di almeno 5 milioni di euro (se non di più) potrà essere “spalmato” nei prossimi tre anni, quindi circa 2 milioni di euro all’anno, ma a questa somma bisognerà aggiungere ancora 1 milione 300 mila euro di passivo del 2010, quindi il nuovo Bilancio del Comune partirà con un segno negativo di almeno 3 milioni 300 mila euro.

La Giunta per sanare questo handicap, non solo dovrà vendere il patrimonio del Comune fra cui – con ogni probabilità – anche l’Asmt, ma, come annunciato dallo stesso Berutti, tagliare servizi o aumentare notevolmente le rette dei servizi a domanda individuale come scuolabus, doposcuola, ed altri. Inoltre IMU ed addizionale Irpef andranno sicuramente ai massimi livelli. Oltre a taglia alle spese, riduzione degli investimenti e così via.

2° SCENARIO: DISSESTO FINANZARIO E ARRIVO DEL TRIUMVIARATO

Superati i cinque parametri, il dissesto finanziario di un Comune non è automatico, ma deve essere dichiarato dal Consiglio Comunale. Di fronte all’evidenza, il Consiglio potrebbe dichiarare il dissesto finanziario del Comune. In questo caso il Ministero dell’Interno (probabilmente tramite la Prefettura di Alessandria) nomina una commissione di tre esperti che ha il compito di attivare tutti i correttivi necessari per riportare il Comune in pareggio.

Quali e quanti correttivi apporterà il Triumvirato difficile stabilirlo a priori.

Con l’arrivo del Triumvirato, o Commissione del dissesto, l’Amministrazione Comunale rimane in carica, ma la Commissione si occuperà di tutti i debiti in maniera retroattiva partendo dal momento in cui si dichiara il dissesto. Più precisamente, nel risanamento dell’ente sono coinvolti sia gli organi istituzionali dell’ente (Sindaco, Giunta e Consiglio, oltre agli organi tecnici), che l’organo straordinario di liquidazione. Si assiste ad una temporanea separazione tra gestione ordinaria e gestione straordinaria dell’ente; la gestione presente e futura è mantenuta in capo agli organi istituzionali, che devono provvedere a rimuovere le cause che hanno provocato il dissesto ristabilendo una situazione di normalità. La gestione della situazione pregressa viene invece affidata all’organo di liquidazione straordinaria, che si occupa del ripiano dell’indebitamento pregresso, provvedendo a monitorare le insolvenze dell’ente e a recuperare le risorse necessarie per la copertura dei debiti. Nel caso in cui l’organo straordinario di liquidazione non possa concludere entro i termini di legge la procedura di dissesto, la conclusione viene disposta anticipatamente e in modo semplificato con decreto ministeriale

Teoricamente, quindi il Triumvirato potrebbe rimanere a capo del Comune fino alla fine della legislatura cioè nel 2014 perché è già sicuro che fino ad allora il Comune partirà il primo gennaio con un Bilancio in rosso.

3° SCENARIO: C’E’ DISSESTO MA IL CONSIGLIO NON LO DICHIARA

Teoricamente, anche in presenza di una situazione dissesto finanziario, il Consiglio comunale potrebbe non dichiararlo ed andare avanti ugualmente. In quel caso, però, su propria decisione o su “suggerimento” di qualche consigliere comunale il Prefetto potrebbe nominare un Commissario prefettizio che visiona i conti del Comune e valuta il da farsi e se convocare un consiglio comunale per dichiarare il dissesto w si ritorna allo scenario 2.

ELEZIONI ANTICIPATE

Per poter andare alle elezioni anticipate, anche in presenza del Triumvirato, è necessario che il sindaco si dimetta oppure che venga approvata una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Solo in questi due casi (esclusa ovviamente una dipartita del sindaco stesso), infatti, è possibile ricorrere alle elezioni anticipate.

In caso di dissesto finanziario del Comune tutti coloro che hanno partecipato al dissesto votando le delibere inerenti il Bilancio, non possono essere candidati per almeno dieci anni.

27 dicembre 2011