Pierino Cereda

Le difficoltà economiche sembrano ormai il principale problema degli amministratori pubblici. Stiamo vivendo una fase critica in cui noi sindaci siamo chiamati a difendere i nostri cittadini, soprattutto quelli con gravi problemi sociali e sanitari.

Si tratta di un momento molto delicato in quanto sembra che l’unico metodo per ovviare alla crisi sia quello di dotarsi di forbici e iniziare a tagliare per far quadrare i bilanci.

Ritengo che se scelte di questo genere debbano essere fatte, servirà un attento coinvolgimento dei Sindaci per decidere insieme come procedere.

Come ho già avuto modo di dichiarare nell’ultima Assemblea del Consorzio socio-assistenziale, ritengo che questi gravi problemi vengano approfonditi chiedendo la partecipazione di tutti i 40 Comuni del tortonese che tutti insieme devono essere consapevoli delle scelte che la situazione odierna ci costringe a fare.

Si parla di tagli ai servizi territoriali sia a favore dell’infanzia, sia a favore degli anziani ma, poiché penso che decisioni in tal senso debbano essere ben ponderata e misurate, sento la necessità di condividere la mia preoccupazione.

Non solo, ma penso che come amministratore pubblico debba essere in grado di evitare tagli ai servizi socio-sanitari perché penso non sia giusto creare danni ai nostri cittadini.

Dico questo a sostegno di tutti quei progetti, interventi, servizi che il CISA ha promosso in questi anni e che con impegno ha saputo mantenere nel tempo.

Se devo fare delle scelte di programmazione dei servizi per il 2012 – questo d’altra parte è il compito che abbiamo noi Sindaci- devo avere ben chiaro quali sono i punti critici a partire dalle incertezze rispetto alle entrate che finora hanno permesso al CISA di dare continuità al proprio operato.

Sicuramente non si può ignorare la sofferenza in cui si trova in Comune di Tortona che per il bilancio socio-assistenziale del CISA rappresenta una considerevole fetta di entrate.

A questa incertezza va aggiunta quella relativa ai contributi destinati alla non autosufficienza che lo Stato già con la legge di stabilità di quest’anno ha previsto di tagliare per demandare alle regioni le decisioni opportune.

Questi sono aspetti che non vanno tralasciati e che avranno ricaduta fortemente negativa sui cittadini.

Difficilmente i Comuni saranno in grado da soli di provvedere con proprie risorse a rimpiazzare i tagli previsti. Ma il compito sarà anche quello di darmi degli obiettivi per evitare il più possibile tagli che ricadano sulle persone in stato di bisogno.

Solo dopo una attenta analisi dei costi sostenuti dal CISA e dalla stima delle voci di entrate del bilancio, si potranno fare della scelte che evitino il più possibile di creare problemi alla nostra comunità.

Mi auguro che ci sia la giusta sensibilità e che gli amministratori siano pronti ad eventualmente fare delle economie su attività promosse nei propri Comuni di importanza non fondamentale rispetto alla difesa del diritto alla salute dei nostri cittadini.

 

 PIERINO CEREDA


Sindaco di  Guazzora

4 dicembre 2011