Il Comune di Tortona rischia veramente una irreversibile crisi finanziaria: ai 4 milioni 600 mila euro di deficit per l’anno in corso si aggiunge l’ennesimo “esposto” (andato a buon fine) presentato dal consigliere dell’Italia dei Valori, Paolo Ronchetti che rimette in discussione tutto il Bilancio comunale che potrebbe salire addirittura quasi 9 milioni di euro, troppi per un Comune che mai come in questo periodo ha registrato una crisi finanziaria profonda e di non facile soluzione. Ma andiamo con ordine.

Una delle due farmacie gestite da Farmacom

Quando il Comune di Tortona nel dicembre dello scorso anno per chiudere il “buco di bilancio” di 3 milioni e mezzo di euro decise di fondare la società “partecipata” Farmacom controllata al 90% dal Comune di Tortona e il restante 10% dai dipendenti delle farmacie, obbligando questa società già il giorno dopo la sua nascita a stipulare una fidejussione bancaria per versare anticipatamente un canone di circa 4 milioni di euro, salvando così il Bilancio, Ronchetti, dopo aver più volte sostenuto che il sindaco Massimo Berutti, la Giunta e i consiglieri comunali stavano effettuando un’azione illegale perché solo i Comuni con oltre 30 mila abitanti potevano fare questo tipo di operazioni, decise di inoltrare un esposto all’Autorità nazionale di Vigilanza sui Contratti Pubblici.

“Tortona– disse allora Ronchetti – è un Comune inferiore a 30 mila abitanti e per questo non può avere società partecipate, approvare la delibera significa violare la legge. E’ un abuso vero e proprio.”

A distanza di 10 mesi, l’esposto di Ronchetti è stato accolto, L’autorità di Vigilanza lo ha informato con una lettera inviata anche al Comune.

“L’Autorità di Vigilanza – ha detto Ronchetti – ha sancito in modo evidente e chiaro l’illegittimità di Farmacom. Si è trattato del provvedimento che aveva salvato il Bilancio in deficit di 3 milioni e 600 mila euro che praticamente adesso è stato annullato e non vale più niente. La situazione è grave anche perché il Comune di Tortona, ha incamerato dalla Cassa di Risparmio di Alessandria 4 milioni di euro per il canone dovuto da Farmacom società che di fatto non doveva esistere.”

 

RONCHETTI CHIEDE IL RISPETTO DELLA LEGGE

Sulla base di questa pronuncia che secondo lo stesso Ronchetti è inappellabile, il consigliere di minoranza ha presentato una mozione in cui chiede al Consiglio comunale di far rispettare la legge e di adeguarsi a quanto disposto dall’Autorità, cioè di ottemperare subito al provvedimento e di cedere ad altri la partecipazione azionaria del Comune di Tortona in Farmacom chiarendo ogni aspetto dei rapporti in essere con la banca Cassa di Risparmio di Alessandria.

Per il Comune si tratta di un “tegola” di vaste proporzioni che rischia di mettere in dubbio tutti i conti. Cosa farà adesso il Comune? Restituirà i 4 milioni di euro alla banca? E dove li prende visto ha un deficit di bilancio già di 4 milioni e 600 mila euro?

Come fa a vendere le farmacie con asta pubblica se queste hanno già un debito con la banca? Insomma, per Berutti la situazione si complica sempre di più e rischia di mettere veramente in ginocchio le finanze comunali e lo stesso Comune di Tortona.

 

ALTRE QUESTIONI

Paolo Ronchetti, però, solleva anche altre questioni: “In tutta questa vicenda – conclude – bisogna anche considerare Gli ingenti importi pagati, a titolo di consulenze, a professionisti vari dalla Giunta – Berutti per cercare di supportare queste posizioni ora ritenute non corrette dall’Autorità dimostrando, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’assoluta incapacità di questa Giunta comunale nel gestire il Comune di Tortona. Non solo ma c’è da considerare anche il possibile maxi danno erariale arrecato dalla Giunta comunale ,dal Consiglio comunale,con il bene placito dell’Organo di Revisione del medesimo Comune, alla collettività intera tortonese in conseguenza di questa incauta operazione Farmacom che vede coinvolti più soggetti. Inoltre, il bilancio consuntivo 2010 del Comune di Tortona ha registrato in entrata una somma di 4 milioni di euro circa ( IVA inclusa ) che derivava da un prestito bancario ottenuto da Farmacom e interamente girato al Comune di Tortona a titolo di canone di concessione anticipato (bilancio,quindi, a questo punto, contenente poste in entrata provenienti da società illegittima e, pertanto ,costituenti un rendiconto, quantomeno , irregolare).

 

IN CONCLUSIONE

La Cassa di Risparmio di Alessandria risulta aver concesso un affidamento bancario, per 4 milioni di euro, ad una società illegittima (Farmacom) che, secondo la legge, non avrebbe potuto nemmeno essere costituita con la partecipazione del comune di Tortona.

“Si evince infatti dagli atti del dicembre 2010 – conclude Ronchetti – poi successivamente ratificati, anche che la stessa banca ha costituito ,in cambio, un diritto di pegno sulle quote di una società illegittima che gestisce le farmacie (con all’interno per il 10% i farmacisti) e un’ipoteca di primo grado su un immobile ( quello di corso don Orione dove svolge l’attività una farmacia) che Farmacom ha acquistato, senza gara ad evidenza pubblica, da Atm (altra società “partecipata” del Comune di Tortona). In conclusione: un colossale pasticcio politico – amministrativo, dove a pagare sono solo i cittadini e dal quale l’Amministrazione Berutti non si è mai allontanata. Per questo mi auguro che a tutela della collettività tortonese, gli Organi preposti (Magistratura ordinaria e contabile) accertino le responsabilità del caso,eventualmente, infliggendo sanzioni severe ai colpevoli , magari, anche utilizzando, se possibile, il patrimonio personale dei responsabili di queste operazioni di finanza creativa che stanno affossando irrimediabilmente il Comune di Tortona.”

 

24 ottobre 2011