Castelnuovo Scrivia – La notte che non ti aspetti. Un uomo sale sul tetto di un’abitazione, rimane pericolosamente appollaiato per ore sul comignolo, in precario equilibrio, anche mentale. È completamente nudo, indossa solamente dei boxer, e minaccia di lanciarsi nel vuoto. Paura e tensione dilagano in paese. Sono quasi le dieci di sera e c’è ancora gente in giro. In pochi minuti, gli abitanti del posto si radunano al cospetto di quell’uomo che nessuno conosce e che risulterà essere solo di passaggio in paese, ma l’apprensione è comunque profonda ed evidente sul volto di tutti. Fra le persone, inermi e impotenti davanti alla volontà dell’uomo in penombra, il cui animo è ammantato di tenebra, le Gazzelle dei Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Polizia Locale e un’ambulanza del 118.
La macchina dei soccorsi è attiva ma al tempo stesso sospesa. La situazione è delicata e non possono essere commessi errori. L’uomo, adesso illuminato da un faro, non vuole saperne di scendere, inutili i primi tentativi di riportarlo alla ragione. Essendo sconosciuto in paese, non si comprende cosa possa spingerlo sull’orlo dell’insano gesto. Interviene anche il Sindaco, ma la situazione non si sblocca.
La notte si tinge del blu cobalto dei lampeggianti dei mezzi di emergenza e delle pattuglie dei Carabinieri. Poi l’intuizione che cambia il corso degli eventi: viene allertato il Negoziatore dei Carabinieri di Asti, che arriva rapidamente e si mette a dialogare il giovane. Sa che ogni momento può essere determinante, ogni parola, ogni silenzio, ogni gesto. Si tratta di un Carabiniere altamente specializzato nel gestire situazioni di crisi, dalle barricate alle minacce di omicidio o suicidio, fino alla presa di ostaggi, ha il ruolo fondamentale di stabilire un contatto con il soggetto in crisi, con tecniche di psicologia investigativa, per risolvere situazioni e salvare vite.
Il dialogo inizia a funzionare: il giovane ha 26 anni, dice di avere un problema di salute non risolto, accenna a una gamba e alle manchevoli cure. Probabilmente ne è derivata una sindrome depressiva. Il Negoziatore ascolta, rassicura, cerca e alla fine trova la giusta chiave di lettura. Sono le due e mezza di notte quando finalmente il Carabiniere convince il giovane a desistere dall’insano gesto e ad accettare di essere aiutato a scendere dal tetto con un cestello di soccorso dei Vigili del Fuoco.
Quando finalmente il ragazzo mette i piedi a terra, raggiunto dai sanitari, si libera un sospiro di sollievo collettivo, un effetto domino che coinvolge tutti, con quel silenzio surreale che si era impossessato della notte rotto dalle parole trattenute per ore, con il fiato sospeso.
È stata appena salvata una vita. Grazie al lavoro del Carabiniere Negoziatore e di tutto il dispositivo composto da Vigili del Fuoco, Polizia Locale e personale 118.
Non capita tutti i giorni. Neppure a chi fa questo di mestiere.
Ancora una volta, è il gioco di squadra a fare la differenza, sostenendo il “fuoriclasse” del giorno nell’impresa più ardua.
Chissà: forse, un giorno, il giovane ripenserà alla notte in cui un Carabiniere gli ha teso una mano nell’antro più buio della sua vita e l’ha riportato nuovamente alla luce, in salvo.