Spuntano macabri particolari sulla vicenda della giovane di 20 anni residente a Novi Ligure che la scorsa settimana è entrata nell’ospedale civile di Tortona dall’ingresso in via Sada. La novese, infatti, è stata denunciata dai Carabinieri della compagnia di Tortona per diversi reati fra cui quello di cui all’art. 404 del codice penale cioè offese e vilipendio alla confessione religiosa.
L’articolo recita testualmente: “Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto è punito con la reclusione fino a due anni.”
Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri della compagnia di Tortona , infatti, la giovane avrebbe preso un crocifisso che era appeso alla parete e lo avrebbe utilizzato come arma o martello per danneggiare i locali. Crocifisso ritrovato poi a suo volta danneggiato in un locale dell’ospedale.
Un gesto apparentemente casuale sennonché la giovane, sempre secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri ha imbrattato i muri disegnando alcun i organi genitali, accompagnati da parole incomprensibili, e il numero 666 che corrisponde a quello dell’anticristo indicato nell’apocalisse.
Apparentemente qualcuno potrebbe pensare ad una reazione violenta collegata ad elementi satanici (il numero del diavolo, le scritte incomprensibili) ma per i carabinieri si tratta solo di un caso di astinenza di sostanze stupefacenti.
9 novembre 2015

L’ingresso da dove é entrata la ragazza