Venerdì 12 dicembre alle ore 17 presso Biblioteca Civica di Tortona si terrà la presentazione del romanzo di Marco Candida con l’avvocato Massimo Taggiasco.

In questo serrato accatastarsi di pagine di diario, articoli di giornale, stralci da libri intervista ponendosi a metà strada tra romanzi quali Il suicidio di Angela B. di Umberto Casadei e Carrie – Lo sguardo di Satana di Stephen King, la voce del diciottenne Francesco “Fran” Giachino, utilizzando il linguaggio “Red Pill” inventato da Dino Ricci, s’impone raccontando in prima persona la sua partecipazione a un laboratorio all’apparenza semplice e innocuo  legato ad attività extrascolatische in una cittadina di provincia. Si è iscritto assieme agli amici Marcello “Marce” Audisio e Filippo “Fili” Beltramo. Tuttavia, il laboratorio è in realtà occasione per i tre complici di mettere in piedi un’organizzazione sul modello di OYNX servendosi, secondo quanto racconta Fran, di Sergio “Sergi” Racca come leader-fantoccio.

Accade così ogni genere di stranezza.

Tanto per cominciare si fabbricano avatar rassomiglianti a ciascun iscritto, a cui si legano episodi ai confini della realtà. In secondo luogo, sul modello Scientology, il Sergi, narra Fran, mette parte l’intera classe riguardo un fondamentale segreto sul mondo. Non pago, il Sergi è soggetto a un fenomeno di idionecrofania nei confronti di un’entità aliena. E infine, dopo averli abbindolati con effetti speciali, ma anche con circolazione di droghe, e denaro, si arriva, in modo latamente simile a quanto avvenuto a Waco in Texas in seno alla sedicente Branch Davidians al giorno dell’immolazione delle ignare vittime sacrificali…

… ma nulla è ciò che sembra in questa catasta infernale di documenti a più voci in cui riecheggiano involontariamente agghiaccianti casi di cronaca nera dell’attualità italiana…

Recensione: di Alberto Botto


Ai miei tempi i romanzi avevano un inizio, uno svolgimento e una fine. Qui invece sembra di sfogliare un archivio di registrazioni, chat e diari buttati alla rinfusa. Marco Candida ha scritto un libro che non si legge, si attraversa. E non è facile: tra slang da social, filosofia Matrix e gruppi Telegram, ti senti un turista in un mondo che non ti appartiene.

Il protagonista è Francesco “Fran” Giachino, diciottenne che parla in linguaggio “Red Pill” ( Matrix docet… )  e racconta la sua discesa in un laboratorio extrascolastico che diventa il seme di una setta. Con lui ci sono Marcello “Marce” Audisio e Filippo “Fili” Beltramo, e il leader-fantoccio Sergio “Sergi” Racca. Da lì, avatar inquietanti, droghe, rituali e un crescendo che porta a un rogo finale degno di Waco, accaduto nel 1993 nel Texas durante un assedio di forze federali alla sede di una setta.

Candida non risparmia immagini forti. A un certo punto, la voce narrante dice:
«Quel fuoco quella sera non era fuoco. Era un’entità viva. Senziente. Comunicava con noi. Lui adesso e non più il Sergi ci stava manipolando.»

E prima, in una registrazione di Marilaria Santorchini, il tono è quello di una generazione persa tra eccessi e codici incomprensibili:
«Sono stesa panza all’aria nella mia stanza con le lacrime agli occhi forse per l’ecstasy o per il divertimento a casa dell’Audisio… noi siamo appunto Incel e certe cose a noi Incel sono, in quanto Incel, precluse saecula saeculorum.».

Insomma, La Catasta è un libro che ti fa sentire vecchio, ma non per colpa tua: è il mondo che è cambiato. Ai miei tempi si parlava di Pavese e Fenoglio, oggi di coping e redpill. Non è una lettura comoda, ma è un pugno nello stomaco che racconta la solitudine digitale e il fascino oscuro delle sette.

Verdetto da boomer:
Se cercate una storia lineare, lasciate perdere. Se volete capire dove stanno andando i ragazzi di oggi (e perché fanno il bagno in piscine di gelatina), leggetelo. Ma armatevi di pazienza.

Marco Candida ha esordito nel 2007 con La mania per l’alfabeto e ha pubblicato romanzi e raccolte di racconti con una media di uno all’anno confermando così quel primo titolo del suo romanzo trovato dallo scrittore Giulio Mozzi. È inserito nel Best European Fiction. Ha ottenuto apprezzamenti da altri autori di alta scuola quali Marino Magliani, Paolo Ciampi e Antonio Moresco.