A Tortona, città in cui quasi un cittadino su cinque ha origini straniere (19,4% secondo i dati ISTAT 1 gennaio 2024), la sfida della convivenza interculturale si intreccia con le dinamiche sociali della quotidianità: scuola, lavoro, servizi pubblici, vita comunitaria. In questo contesto si inserisce Bridging Worlds – L’iniziativa per gioventù, biblioteche e comunità inclusive, un progetto nato nel gennaio 2024 dalla collaborazione tra la Biblioteca Civica “Tommaso de Ocheda” e l’Associazione La Fenice.
Il progetto ha fatto parte del programma europeo The Europe Challenge, promosso dalla European Cultural Foundation, che nel 2024 ha coinvolto 54 realtà in 24 Paesi, impegnate nell’affrontare fenomeni quali isolamento sociale, disinformazione, disuguaglianze, crisi climatiche e fragilità comunitarie. Un percorso in cui le biblioteche, intese come spazi democratici e accessibili, diventano motori di cambiamento locale guidato dai cittadini.
Un territorio multiculturale da raccontare e valorizzare
A Tortona risiedono oltre 5.100 cittadini stranieri; le comunità più numerose provengono da Romania, Marocco e Albania. Nella fascia d’età 5–19 anni sono presenti 1.023 giovani. Negli ultimi anni, i servizi bibliotecari hanno rilevato un incremento significativo della richiesta di supporto linguistico, mediazione culturale, aiuto compiti e spazi di
incontro sicuri.
Bridging Worlds è nato proprio per rispondere a questa esigenza: avvicinare i nuovi cittadini alla cultura italiana, favorire l’integrazione, valorizzare le identità d’origine e creare un tessuto comunitario realmente inclusivo.
L’idea iniziale prevedeva un sistema di mentorship: Big Buddy: volontari adulti (18+) formati alla multiculturalità; Little Buddy: bambini e adolescenti 6–18 anni con background migratorio. Il modello puntava sulla relazione personale, sulla condivisione della lingua madre e sul sostegno nell’apprendimento dell’italiano e nell’inserimento sociale.
Tuttavia, il numero limitato di volontari (5 formati) e la difficoltà a coinvolgere giovani stranieri hanno reso necessario ripensare il progetto. La mancanza di fiducia, la distanza culturale e la scarsa consapevolezza delle opportunità offerte sono state barriere concrete. La trasformazione è avvenuta grazie alla collaborazione con il Centro Estivo Comunale.
Da luglio ad agosto 2024, oltre 200 bambini tra i 6 e i 12 anni hanno partecipato ad attività non formali condotte da volontari provenienti da Romania, Albania, Belgio, Italia e Afghanistan. Attraverso giochi, narrazioni e laboratori, i bambini hanno scoperto le radici culturali proprie e dei compagni, in un clima di ascolto e rispetto reciproco.
Un nuovo impulso grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
Nel 2024 il progetto è entrato nel bando “Nessuno Escluso”, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ampliando ulteriormente le attività.
Durante l’anno scolastico 2024/2025 la Biblioteca Civica ha accolto sette classi delle scuole primarie, coinvolgendo oltre 150 studenti in laboratori di lettura interculturale.
Attraverso libri provenienti da diverse tradizioni, gli alunni hanno potuto riconoscere e raccontare la propria storia familiare.
La facilitatrice Daniela Prisecaru racconta: “È un’opportunità preziosa per ogni bambino, soprattutto per chi nasce in Italia, per riscoprire le proprie origini. Molti compagni di classe non conoscevano le storie dei loro amici, nonostante passino insieme gran parte delle giornate.”
La coordinatrice del progetto, Anastasia Sacalianu, sottolinea il valore sociale dell’iniziativa: “Viviamo gli uni accanto agli altri, ci incontriamo a scuola, al lavoro, negli uffici. Conoscere chi abbiamo di fronte è il primo passo per costruire un senso reale di comunità. È necessario superare barriere linguistiche e culturali, e creare spazi dove tutti possano sentirsi parte di un ‘noi’.”
Focus Culture, incontri intergenerazionali e una biblioteca più inclusiva Il progetto ha proposto anche eventi “Focus Culture”, dedicati alle varie culture e realizzati insieme alle associazioni del territorio; incontri intergenerazionali; laboratori per adulti e famiglie; spazi sicuri e inclusivi creati all’interno della Biblioteca Civica.
In più, il laboratorio multiculturale è stato proposto al Salone del Libro Torino 2025 da parte del Sistema Bibliotecario Tortonese.
La partecipazione agli eventi a ingresso libero è stata contenuta, ma i feedback qualitativi indicano un significativo aumento dell’interesse verso le culture presentate e una maggiore apertura verso la diversità.
Un punto di partenza, non di arrivo Il percorso ha evidenziato che la difficoltà principale è raggiungere le comunità
straniere, spesso poco presenti negli spazi istituzionali per mancanza di fiducia o abitudine.
Bridging Worlds non rappresenta quindi un traguardo, bensì l’avvio di un processo a lungo termine – costruzione di reti tra biblioteche, scuole e associazioni; sostegno linguistico e culturale continuativo; maggiore presenza delle comunità straniere nella vita pubblica; sperimentazione di nuovi modelli di incontro e partecipazione.
Il supporto della European Cultural Foundation, delle istituzioni locali e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria è stato determinante nel rendere possibile questa innovazione sociale.
Creare ponti per costruire futuro Bridging Worlds dimostra che i ponti non si costruiscono solo con attività, numeri o
indicatori, ma attraverso relazioni, ascolto e processi di fiducia.
In una città che cambia, la cultura diventa lo strumento più potente per immaginare e costruire una comunità realmente aperta, plurale e coesa.






