Camino – La Centrale Operativa dei Carabinieri di Casale Monferrato riceve una telefonata che segnala la presenza di luci sospette all’interno di un’abitazione. È notte e i padroni di casa sono via, come testimonia l’assenza dell’auto abitualmente parcheggiata nel cortile di pertinenza. La pattuglia della Stazione di Ozzano Monferrato raggiunge rapidamente il luogo segnalato. Dalle finestre buie, si intravedono luci irregolari che si muovono da una stanza all’altra, riverberandosi su vetri e pareti. I Carabinieri riscontrano la forzatura della porta d’ingresso: è sempre più sicuro che qualcuno si sia introdotto nell’abitazione. Il piano terra è tutto a soqquadro. Con circospezione, salgono al piano superiore, anche questo completamente in disordine. È evidente il passaggio di un topo d’appartamento. La casa però è immersa nel silenzio. Nessun rumore, neppure le luci sono più visibili. Poi un bagliore improvviso. Proveniente dalla scala. Chiunque si trovi all’interno della casa è salito al secondo e ultimo piano. Adottando tutte le cautele, i Carabinieri riducono le distanze con il possibile obiettivo. La situazione è la stessa dei precedenti piani: tutto sottosopra. Nel silenzio e nel buio, reso penetrabile solo grazie alla tenue luce dei lampioni che filtra dalle finestre, un’ombra cerca di sottrarsi alla vista, nascondendosi dietro un muretto.

«Carabinieri! Esci fuori con le mani in alto!».

Brutta sorpresa per chi contava di fare proprio di quell’effetto il proprio punto di forza.

L’ombra si materializza, remissiva e collaborativa.

La luce rivela un giovane incappucciato, con il volto coperto, i guanti, tutto vestito di scuro. Sulle spalle, uno zaino. I Carabinieri lo perquisiscono e recuperano quanto rubato nel corso della razzia notturna: effetti personali e arnesi da lavoro, che il ladro, 24enne, dice di avere asportato ai piani inferiori. Un flessibile, cacciaviti e altro materiale utile allo scasso: la versione non convince del tutto. I Carabinieri sequestrano ciò che sospettano essere gli strumenti del mestiere del malvivente, oltre alla refurtiva che sarà restituita ai legittimi proprietari.

Acclarato il reato e la sua flagranza, per il 24enne scattano le manette e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la sottoposizione agli arresti domiciliari in attesa di processo.