Avete mai sentito di qualche sportivo che al comando di una gara riesca ad accumulare un vantaggio tale da consentirgli di fermarsi a prendere un caffè al bar?
Sembra una barzelletta ma è accaduto veramente durante la Milano-Sanremo del 1946. Quel giorno il corridore che era in testa informato dell’enorme distacco che aveva sul gruppo (oltre 10 minuti), decise di fermarsi in un bar in piazza Dante a Imperia, scese dalla bicicletta per concedersi un caffè e poi ripartire ricominciando ad accumulare altro distacco dagli inseguitori, arrivando al traguardo di Sanremo con ben 14 minuti di vantaggio sul secondo classificato.
Solo un uomo, il più grande Campione del Ciclismo di tutti i tempi, può aver fatto una cosa simile: Fausto Coppi, orgoglio tortonese, nato a Castellania sulle nostre colline e che, gare a parte, ha vissuto la sua vita fra Tortona e Novi Ligure. Quel giorno, il 19 marzo 1946, ai microfoni della radio, Nicolò Carosio informato del ritardo enorme degli altri corridori, pronunciò la celebre frase: “Primo Fausto Coppi, in attesa degli altri concorrenti trasmettiamo musica da ballo.”
Chi e cosa è stato per l’Italia del Dopoguerra e per il mondo Fausto Coppi non basterebbe un’enciclopedia a spiegarlo e sarebbero necessarie alcune pagine solo per elencare i suoi successi. D’altro canto, non a caso, su di lui sono stati scritti decine e decine di libri e nella Biblioteca civica di Tortona è presente un’apposita sezione a lui dedicata con oltre 50 volumi. La città di Tortona gli ha intitolato lo stadio comunale, una palestra e, insieme al fratello Serse, il viale che lambisce il parco del Castello e dopo alcuni km raggiunge la frazione Vho. A Coppi è stato dedicato un film, una fiction, una canzone, francobolli e tanto altro.
Al pianterreno del municipio di Tortona è presente un’interessante esposizione permanente con grandi fotografie a lui dedicata: si articola in oltre 40 immagini realizzate in memoria di chi è stato uno dei più grandi campioni che il ciclismo mondiale abbia mai avuto.