Dopo il successo del suo primo Diario, lo scrittore castelnovese Roberto Carlo Delconte (giurista, pubblicista e docente) prosegue felicemente la sua avventura diaristica pubblicando questo suo secondo Diario, dal suggestivo titolo “Si vive solo… tre volte”.
Come nella migliore tradizione della letteratura diaristica (di cui Delconte è un esperto, essendo anche il principale studioso dell’opera dello scrittore Pier Angelo Soldini), molti gli argomenti affrontati, in un equilibrato e originale mix tra ricordi del passato, esperienze attuali, incontri, emozioni, aperte confessioni, speranze e riflessioni. In pratica si tratta (come già ben definito da Soldini) di un “romanzo-diario” dove il protagonista del racconto è l’autore stesso, che ci parla dell’intreccio della propria vita col mistero di quella altrui. Come precisa Delconte, nella “Confessione” in appendice del libro, “si scrive un diario né per offendere, né per tacere la verità”, ma per parlare di fatti realmente vissuti e persone direttamente conosciute; inoltre “scrivere un diario è impresa non facile, sotto diversi profili: letterari, etici, umani. Sembrerebbe opera da principianti, invece è impresa che si addice alla piena maturità, sia stilistica che esperienziale e culturale”. Ecco una sintesi finale del senso profondo di un diario: “sostanzialmente un diario è per metà romanzo e per metà breve saggio (per le riflessioni-confessioni proposte); tuttavia, se non è certo che queste due metà facciano un intero, di sicuro spingono l’arte del racconto fino alle estreme conseguenze…”.
L’originale titolo dell’opera (che viene spiegato nel testo) contiene, poi, un forte messaggio a favore dei giovani o, meglio, del dovere-piacere che gli adulti hanno nei loro confronti. Ecco perché il libro viene dedicato sia ad un grande Maestro dell’autore (il professor Ferdinando Bona: storico preside della Facoltà pavese di Giurisprudenza) e a tutti i suoi docenti, insieme a tutti i suoi allievi. Significative anche le due terzine dantesche riportate in apertura del Diario, proprio incentrate sul rapporto tra docente e studente.
Il libro è inserito nella nuova Collana dell’Editore “Piume verdi” (creata dallo stesso autore), e presenta anche il primo Diario “Mogli, cavalli, meloni e…”, ora ristampato perché esaurito. Interessante anche il fatto che Delconte – proprio in omaggio ai tre Diari di Soldini (trilogia che costituisce il suo capolavoro) – abbia voluto raccogliere, in una sezione della biblioteca del “Centro Studi Matteo Bandello” a Palazzo Centurione, i migliori Diari della letteratura europea (non soltanto come occasione per appassionate letture – dal momento che anche grandi autori si sono cimentati nel genere – ma anche per studi, ricerche e tesi di laurea a favore dei nostri studenti).
Dal prossimo mese di settembre sono previste diverse presentazioni dell’opera, in cui l’autore potrebbe venir intervistato sia da suoi ex allievi che da alcune personalità del mondo della cultura.
Un plauso a Delconte che sa sempre realizzare libri innovativi ed interessanti che si possono trovare su internet e sugli stores.