Due importanti appuntamenti dedicati al vino, ed in particolare a due grandi Doc della Liguria, sono alle porte. Sabato 12 e domenica 13 a Diano Castello avrà luogo il 32° Premio Vermentino, mentre sabato 19 luglio andrà in scena “Il Dolceacqua in piazza”, ovviamente nel capoluogo della Val Nervia.

Diano Castello. Il momento più atteso è quello dell’incoronazione dei vincitori del Premio Vermentino, prevista per sabato alle ore 18.30, preceduta dalla degustazione della Granaccia di Quiliano (ospite di questa edizione) e della consegna della Bandiera Arancione al Comune di Diano Castello. In cartellone, dalle ore 17 a tarda serata, la mostra delle bottiglie che hanno preso parte al concorso (133 etichette di 84 azienda da 7 regioni), degustazione di tutti i campioni, visite ed escursioni guidate, laboratori artistici, un mercatino a km0, approfondimenti, presentazione di libri, esposizione di Fiat 500, spettacoli, momenti culturali e la rinomata Festa in Ciassa, quest’ultima a cura dell’associazione Amici del Castello. Bus navetta gratuito da Diano Marina. Programma completo su www.premiovermentino.it.

Dolceacqua. Tredici saranno le cantine protagoniste della 4a edizione di Il Dolceacqua in piazza, che torna sabato 19 in piazza Mauro, dalle ore 18 alle 23. Oltre alla degustazione, sono previsti l’area street food, intrattenimento musicale e uno spazio “Assaggia la Liguria”, dedicato alle due Dop liguri: il Basilico Genovese e l’Olio Riviera Ligure. La manifestazione è realizzata con la regìa dell’Enoteca Regionale della Liguria. Questi i nomi dei produttori che saranno presenti alla serata: Cantina Muragni, Caldi, Cantina del Rossese Du Nemu, Foresti, Kà Mancinè, Maixei, Mauro Zino, Poggi dell’Elmo, Ramoino, Rondelli Roberto, Tenuta Ascari, Testalonga. Oltre all’appuntamento in piazza Mauro, nel weekend del 19-20 sono possibili, su prenotazione, visite a numerose di queste aziende.

Le dichiarazioni. I due eventi sono stati presentati questa mattina presso la sede di Imperia della Camera di Commercio Riviere di Liguria, alla presenza dei rappresentanti di Regione Liguria, Comune di Diano Castello, Comune di Dolceacqua e della stessa Camera di Commercio, dei quali seguono le dichiarazioni. Erano presenti e sono intervenuti anche il presidente della Dmo Riviera dei Fiori, Marco Benedetti, e i membri della giuria del Premio Vermentino Ivano Brunengo per la Fisar e Giancarlo Revello per l’Ais.

Alessandro Piana, vicepresidente di Regione Liguria, con delega all’Agricoltura: “Il Premio Vermentino rappresenta un’eccellenza assoluta nel panorama vitivinicolo nazionale, capace di coniugare tradizione e innovazione, qualità e identità territoriale. Con oltre trent’anni di storia, questa manifestazione ha saputo crescere, aprirsi a nuovi produttori e raccontare il Vermentino come simbolo autentico del nostro territorio. È con orgoglio che sosteniamo iniziative come questa che valorizza non solo un grande vino, ma anche il lavoro eroico dei nostri viticoltori, la cultura rurale e la bellezza paesaggistica dei nostri borghi. Per quanto riguarda l’evento del 19, la pubblicazione del nuovo disciplinare del Rossese di Dolceacqua sulla Gazzetta Ufficiale rappresenta un traguardo storico per uno dei vini più identitari della nostra Liguria. L’introduzione delle Unità Geografiche Aggiuntive (Uga) valorizza ulteriormente il legame profondo tra il territorio e la sua produzione vitivinicola, offrendo nuove prospettive di riconoscibilità e qualità. È un segnale forte di come la viticoltura possa essere motore di sviluppo, cultura e promozione del territorio. Continueremo a sostenere con convinzione il Rossese e tutte le iniziative di valorizzazione come ‘Dolceacqua in Piazza’, che abbiamo affiancato con le misure del Csr per la Promozione dei Prodotti di Qualità”.
Enrico Lupi, presidente Camera di Commercio Riviere di Liguria
: “La Camera di Commercio Riviere di Liguria è partner di questi due prestigiosi eventi e conferma il proprio ruolo di supporto alle imprese del territorio. La promozione dei prodotti locali, peraltro, è una nostra importante mission. Diano Castello e il Premio Vermentino possono contare sul nostro supporto, ormai consolidato. Una manifestazione che ha molte analogie con quelle anche Olbia e Castelnuovo Magra, anch’essa dedicate al Vermentino, con cui potrebbero nascere, grazie anche al supporto camerale, significative collaborazioni. Dolceacqua e la festa dedicata al suo Rossese rappresentano una proposta che si aggiunge al Premio Vermentino e che dimostra la grande vitalità dei nostri produttori, protagonisti del mercato con vini di alta qualità, proiettati anche al di fuori dei nostri confini”.

Romano Damonte, sindaco di Diano Castello: “Anche quest’anno abbiamo avuto un’eccezionale riscontro da parte delle cantine di tutta Italia. Hanno aderito oltre 130 etichette di 84 diverse cantine, a dimostrazione della credibilità e del prestigio che si siamo guadagnati negli ultimi anni. E’ una dimostrazione che nel 1994, quando creammo questa manifestazione, avevamo visto giusto. Ringrazio la giuria per l’impegnativo lavoro svolto, anche questa volta con estrema professionalità. Siamo curiosi di conoscere l’esito del concorso e siamo pronti a vivere due giornate ricche di iniziative grazie alle quali avremo modo di far conoscere ed apprezzare il nostro paese. Nell’occasione celebreremo il conseguimento della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, altro importante traguardo, di cui sono particolarmente fiero – per Diano Castello”.

Fulvio Gazzola, sindaco di Dolceacqua: “Con questa manifestazione celebriamo  uno dei prodotti più rappresentativi della nostra identità culturale, storica ed enologica: il Rossese di Dolceacqua. Questo vino non è soltanto una delle eccellenze del nostro territorio (prima DOC della Liguria), ma un vero e proprio simbolo del legame profondo tra l’uomo e la terra, tra tradizione e innovazione. Ogni bottiglia racchiude il lavoro appassionato dei nostri viticoltori, il sapere tramandato di generazione in generazione e il rispetto per un paesaggio unico, fatto di colline terrazzate, antichi muretti a secco e scorci che raccontano secoli di storia. Portare il Rossese in piazza, tra la gente, significa renderlo davvero patrimonio collettivo, accessibile, condiviso. È un modo per farlo conoscere non solo come prodotto, ma come racconto di una comunità che continua a credere nella qualità, nella sostenibilità e nell’identità locale. Valorizzarlo significa, per noi, custodire le nostre radici e al tempo stesso guardare al futuro, promuovendo un modello di sviluppo che mette al centro la cultura del territorio e la bellezza del nostro vivere quotidiano”.