Domenica 9 giugno, ore 16, appuntamento di rilievo nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Mercede a Sanremo. Si presenta infatti il libro “La Chiesa di Nostra Signora della Mercede a Sanremo”, scritto da Alessandro Giacobbe e promosso dalla parrocchia sita nel cuore del popoloso quartiere di San Martino nella città dei fiori. L’occasione appare evidente, ricorrendo i 120 anni della costruzione della chiesa e nell’anno del Giubileo delle Stimmate di San Francesco (1224). La chiesa della Mercede è infatti officiata dai frati francescani della Provincia di Santa Maria degli Angeli di Cracovia in Polonia.

Il libro, edito per i tipi di Colomò editore, con grafica di Mario Delucis, ha una struttura complessa quanto sintetica e scorrevole. Si racconta in primo luogo la storia del quartiere o, meglio, della regione di San Martino, che ha visto molti mutamenti nel tempo: area prettamente agricola con pochi insediamenti, poi nell’Ottocento, spazio di residenza signorile per ospiti di alto livello, stranieri e non, infine grande agglomerato residenziale e artigianale, collegato anche all’attività della floricoltura del Novecento. Si parla quindi della chiesa, voluta dalla famiglia Parodi, originaria di Sanremo, ma dislocata per lungo tempo in Ecuador, dove aveva accumulato una ingente fortuna. I Parodi fanno costruire la loro villa proprio in fregio al parco che attornia da Levante la detta chiesa e in più acquistano altre proprietà nella zona, tra cui la villa che era stata di Alfred Nobel.


Assieme alle vicende dell’edificio sacro, si dipana nel tempo, un racconto di uno spaccato di vita italiana in una città per molti versi eccellente agli occhi della nazione. La storia parrocchiale accompagna una storia minima fatta di persone, lavoro, unità, preghiera, momenti lieti ed altri non lieti, spesso drammatici, per giungere fino ai giorni nostri. In ogni frangente la comunità francescana si fa comunità con il quartiere e la parrocchia, quale punto di riferimento per tutti.

Sono innumerevoli le iniziative di carità e di impegno che emergono dalle pagine del libro. La circostanza si consolida con la fase di cronaca degli ultimi 25 anni di storia, dove c’è un fattivo contributo dei tanti, veramente tanti, che offrono il loro tempo alla parrocchia, alla chiesa, agli altri.

Si tratta dunque di un testo completo, arricchito da molti elementi legati alla storia architettonica e artistica della chiesa. È stata infatti una vicenda sofferta quella di un edifico sacro ad un certo punto troppo piccolo per la grande comunità di San Martino. Le necessità di ampliamento del complesso edilizio si sono tradotte in una serie di iniziative legate anche alla richiesta di progetti presso grandi architetti del Novecento, come Alvar Aalto e Pier Luigi Nervi. Erano anni difficili per il paese, però e non se n’è fatto nulla, fino alla ricostruzione del convento e alla costruzione della grande navata laterale di Levante, all’inizio degli anni Ottanta del Novecento. Non mancano le presenze artistiche in chiesa: altare, dipinti murali e mobili, decorazioni e statue, vetrate di varia ispirazione. Anche in questo caso è stato tutto studiato e se ne dà indicazione, ivi comprendendo anche la microstoria della cappella succursale di Via Duca degli Abruzzi.

Appuntamento dunque a domenica 9 giugno, non mancate.