Intervista immaginaria a Tommaso De Ocheda, primo bibliotecario in Europa

Per la seconda edizione della Giornata della lingua italiana e dei dialetti, evento che si è tenuto nelle scorse settimane presso il teatro civico di Tortona, la classe 4^AA dell’Istituto G. Marconi di Tortona si è cimentata nella realizzazione di un progetto multimediale ispirato alla vita di un nostro concittadino, il nobile Tommaso De Ocheda, che tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento è stato tra i primi a interpretare in chiave moderna e scientifica il ruolo di ordinatore della conoscenza del tempo, ovvero il mestiere del bibliotecario.


Il lavoro, dal titolo “L’italiano in Europa, vivere e stare in un Paese straniero crescendo professionalmente”, ha voluto far conoscere la figura di De Ocheda, a cui è intitolata la biblioteca civica tortonese, in modo semplice e divertente.

Il nostro personaggio, infatti, ha risposto alle domande poste dal potenziale interlocutore curioso in modo interattivo, diretto e pertinente.

Ne è venuta fuori una figura davvero interessante, alla stregua di Alfieri, Foscolo, Parini e di altri intellettuali dei suoi tempi. Viaggiando per l’Europa, De Ocheda ha saputo affermarsi professionalmente, sapendo interpretare secondo i canoni laici, illuministi e scientifici una mansione che prima era appannaggio del mondo ecclesiastico. Insomma, è stato un organizzatore del “sapere” interpretato in chiave moderna.

Dalla lettura e dall’analisi delle lettere che aveva scritto ai suoi familiari, durante i suoi lunghi soggiorni all’estero, abbiamo ricavato i temi a lui cari e il suo eloquio.

Infine, pensando a come illustrare questo personaggio dalle innumerevoli sfaccettature, tutti insieme abbiamo deciso di dare vita a uno spettacolo teatrale, basandoci proprio sull’intervista immaginaria creata.

Ringraziamenti particolari vanno alla dottoressa Cinzia Rescia della Biblioteca civica – che con la scoperta delle lettere e la stesura del libro ci ha permesso di partecipare a questa interessante esperienza -, al Direttivo del Centro Studi Ugo Rozzo e alla professoressa Maria Angelica Genovese, docente di lingua e letteratura italiana, che ci ha supportato e aiutato a realizzare lo spettacolo.

Vi lasciamo con le schiette parole del nostro autore, che si esprime con spirito illuminato e riformatore:Io non sono né Giacobino, né Ateo, né Deista, ma leggo secondo il mio impiego ogni sorta di libri, anche eterodossi, non per abbracciarne le opinioni, ma per conoscere i pensieri dei Filosofi. Così nessuno deve scandalizzarsi di ritrovare in una Biblioteca curata da me anche opere contrarie alle opinioni generalmente approvate ….”.Insomma, abbasso la censura! Viva la libertà di pensiero!

Ginevra Daffunchio, 4^AA