L’Unità Pastorale “Cristo” – composta dalle tre Parrocchie del popoloso quartiere di Alessandria (San Giuseppe artigiano, San Giovanni Evangelista e San Baudolino) – prosegue nel proprio impegno di animazione spirituale, sociale e culturale e di proposte di aggregazione per il territorio locale con una nuova iniziativa programmata per la sera di sabato 27 gennaio, alle ore 21, nella Chiesa di San Giuseppe artigiano, dove operano i Salesiani del Centro don Bosco.

Il titolo dell’evento – “Una serata insieme, nel segno di don Bosco” – mette in luce fin da subito le intenzioni dei promotori e l’importanza della proposta sta nella forza di tre termini scelti non a caso: “insieme”, “segno” e “don Bosco”, il grande Santo piemontese la cui festa liturgica cade proprio il 31 gennaio.


Molteplici i “segni” che si intendono veicolare – dalla musica strumentale a quella corale, dagli interventi coreutici alle letture ispirate, dalla drammaturgia alle proposte di riflessione su diversi aspetti che pongono al centro la vitalità del territorio del “Cristo”, i “talenti artistici” presenti nelle sue tre Comunità parrocchiali, la presenza attiva dei bambini e giovani al Catechismo e all’Oratorio, le tante forme di volontariato, la consapevolezza delle preoccupazioni ma anche dei sogni e delle aspettative del momento presente, la gratitudine per il messaggio sempre valido e fecondo di don Bosco…

La serata – ad ingresso libero e gratuito – vedrà la presenza, oltre che dei tre Parroci dell’Unità Pastorale (don Mauro Mergoladon Giuseppe Bodrati e don Giovanni Guazzotti) e di don Leonardo Mancini (Ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta), anche di tanti laici a vario titolo coinvolti nell’evento.

Avremo gli interventi della Corale dell’Unità Pastorale: un imponente gruppo di una trentina di laici che riunisce per la prima volta le rappresentanze dei tre Cori parrocchiali e che sarà accompagnata all’organo dal M° Luca Sturla (San Giovanni Evangelista) e diretta dal  Guido Astori (San Giuseppe artigiano).

Sono previste anche performances affidate a strumenti di grande intensità espressiva con i giovani Francesca Berto (flauto – San Giuseppe artigiano) e Alessandro Carro (pianoforte – San Baudolino), nonché l’intervento degli Scout Agesci in rappresentanza del gruppo Alessandria 3 (la cui sede è presso i locali della Parrocchia San Baudolino).

Il gruppo “Come una danza nel Bosco” del Centro Don Bosco-San Giuseppe artigiano – formato da ragazze che frequentano le scuole elementari, medie e superiori e diretto da Matilde Galluzzo – si esibirà nella parte centrale della serata con una suggestiva parafrasi coreutica su un famoso brano pop nel quale si immagina la gioia, dopo le fatiche “terrene”, dell’incontrare tutte le persone care in Paradiso.

Tanti davvero gli spunti attorno ai quali si raccoglie la serata di musica e arte varia del 27 gennaio: l’appartenenza ad una comune esperienza di comunità ecclesiale (del quartiere), l’attenzione ai giovani e il servizio ai fratelli e sorelle come dimensione primaria dell’essere cristiani, il riferimento a don Bosco (ricordando tra l’altro che quest’anno ricorre il duecentesimo anniversario del famoso “sogno dei nove anni” di questo grande Santo), la ricerca di una consapevolezza sempre più profonda sul dono della pace (con la significativa coincidenza della serata anche con il “Giorno della Memoria”), la fede in Gesù Cristo attraverso il legame con Maria Vergine e la sua grandezza nell’umiltà…

Queste suggestioni tematiche verranno proposte mediante un particolare coinvolgimento che – sotto la sapiente regia di Roberto Venturini (San Giuseppe artigiano) e la brillante conduzione, quale presentatrice, di Rosalba Malta (San Baudolino) – vedrà parte attiva alcuni laici delle tre Parrocchie che si alterneranno nelle letture di testi e poesie, sia come solisti che in forma dialogica e drammaturgica. Stiamo parlando di Federico Ligato, Giulio Colombo e Sergio Ligato (San Baudolino), diMilena Bo (San Giovanni Evangelista) e di Valentina Torre, Jacopo Pittavino, Simone Nizza e Valeria Santoro (San Giuseppe artigiano).

L’obiettivo enunciato dal titolo della serata – a partire dal valore di quell’essere “insieme”, oggi sempre più importante in ogni ambito di vita: sociale, ecclesiale, comunitaria – si è dimostrato già una concretezza per i tanti giovani laici coinvolti con i tre Parroci del “Cristo” nella preparazione accurata dell’evento e nelle prove che hanno caratterizzato tutto il corrente mese di gennaio.

Il “segno di don Bosco” intende proprio confermare e valorizzare il protagonismo giovanile nella sua molteplicità di manifestazioni e ambisce a riconoscere il grande valore dell’unità per costruire comunità educative “pastorali” che sappiano coinvolgere il territorio e la chiesa locale. E anche questi possono dunque essere  buoni motivi per invitare la popolazione del “Cristo” (e non solo) a partecipare numerosa alla serata, certi che le aspettative non saranno affatto deluse.