“La scelta di dover far sorgere in Liguria un centro di permanenza e rimpatrio per immigrati spetta esclusivamente al Ministero dell’Interno e agli organi periferici dello Stato che fanno attente valutazioni anche di ordine pubblico. Come già ribadito ieri ritengo che lo stesso ministero, la Prefettura e gli organi competenti abbiano le capacità di programmazione per individuare il luogo più adatto e in grado di rispondere ai requisiti di sicurezza richiesti. La scelta governativa sarà definita su criteri di sicurezza, accessibilità, vicinanza a reti logistiche per eventuali rimpatri”. Così il presidente della Regione Liguria in merito alla possibilità di un CPR in Liguria.
“In ogni caso nessuna proposta è stata comunicata formalmente a Regione Liguria – aggiunge il presidente Toti – e quello di cui si discute oggi sono semplici indiscrezioni o ipotesi. Sono invece, ancora una volta avvilenti e reali, le parole dell’opposizione che di fronte a temi strategici ed epocali per il Paese, dall’immigrazione alla crisi energetica, sa solo cavalcare o peggio fomentare paure senza mai riuscire a proporre soluzioni alternative ai problemi. Il no a prescindere senza però la responsabilità di una scelta o fosse solo di un progetto diverso. Se pensavamo che con il populismo degli anni passati avessimo toccato il fondo ci sbagliavamo, perché l’attuale Pd sta raggiungendo livelli davvero impensabili”.