Nei giorni scorsi è scomparsa all’età di 76 anni Annamaria Silvestri, conosciuta da tutti come Annamaria Carniglia, il cognome del marito. La notizia è stata data nei giorni scorsi a funerali avvenuti con un semplice manifesto funebre in cui il marito Luciano, il figlio Andrea e altri parenti ne annunciano la scomparsa. Anna era malata e i parenti ringraziano i medici Marco Guerra e Luigi prati che l’hanno assistita oltre all’Associazione “Enrico Cucchi” per le cure prestate.

Pochi organi d’informazione hanno dato la notizia che per molti potrebbe passare inosservata, ma chi chi scrive, francamente non se la sente proprio di far finta di nulla e lasciar scorrere il tempo senza ricordare e dare il giusto tributo a una donna che è stata uno dei fulcri più importanti della politica tortonese e va ricordata. Forse anche con un semplice articolo che magari non piacerà a qualcuno, ma va ricordata per tutte le ore che ha speso per il bene della città di Tortona.


Ho conosciuto Anna Carniglia quando avevo i capelli neri, molte meno rughe ed ero un giovane di belle speranze che si era presentato presso la sede della Democrazia Cristiana in via Bandello a Tortona per fare lo scrutatore ai seggi e se la memoria è ancora buona e non mi inganna, Anna, poco più che trentenne, era già appassionata di politica.

Per interi decenni è stata una colonna della politica Tortonese, soprattutto nel periodo a cavallo tra i due secoli quando ha ricoperto l’incarico di segretario dell’UDC Tortonese e per ben due legislature è riuscita a presentare e far eleggere sindaci supportati dal suo partito: Giuseppe Bonavoglia nel 1999 e la tornata successiva (2004) Francesco Marguati.

Anna che insieme al marito gestiva l’omonimo studio Carniglia in via Lorenzo Perosi, ha ricoperto anche il ruolo di assessore al Bilancio e in una delle tante legislature è riuscita a d avere al suo fianco anche il figlio Andrea eletto consigliere comunale.

Era stimata e apprezzata da tantissime persone anche se qualche suo detrattore l’aveva soprannominata “La zarina” perché evidentemente ritenevano che muovesse i fili della politica locale.

Non so se a lei questo soprannome piacesse o meno, ma io l’ho sempre ritenuto come una specie di riconoscimento alla sua acutezza e grande scaltrezza politica.

Chi detiene posti di potere spesso è invidiato e forse è stato anche per questo motivo che dopo tanti anni di attivismo politico ha deciso di abbandonare la scena e quando l’ha fatto mi è dispiaciuto, perché il suo indiscusso valore e la dedizione che ha profuso per la città di Tortona è stato qualcosa di molto importante.

Anna è stata sicuramente la donna più importante della Politica Tortonese: una donna che amava la sua città e si è spesa per cercare di renderla migliore. Non ho avuto modo di vederla e parlarle da moltissimi anni e apprendere della sua dipartita, ad un’età ancora relativamente giovane è stato un grande dolore.

I Tortonesi dai capelli bianchi che l’hanno conosciuta non possono che ricordare il suo impegno e la sua dedizione. Per quanto mi riguarda ho sempre avuto molto stima di lei anche quando qualche collega giornalista (evidentemente di altra sponda politica) non era della stessa opinione.

Tortona ha perso una delle sue colonne politiche storiche e mi scuso se mi sono dilungato ad elogiarne la personalità e le azioni ma meritava di essere ricordata così e per tutto quello che ha dato a Tortona. la città perde una delle sue figlie che forse hanno dato di più.

Al marito Luciano e al figlio Andrea le più sincere condoglianze.

Angelo Bottiroli