Spesso non si fa caso alle confezioni dei prodotti che si acquistano. Eppure negli ultimi anni molte di queste confezioni hanno subito delle importanti modifiche, che le hanno rese ancora più pratiche e comode. Le innovazioni in questo settore sono state varie, soprattutto nel campo dei prodotti alimentari, la cui vendita all’interno di packaging sempre piùfacile da gestire e a misura delle esigenze dei consumatori è una realtà ormai sfruttata da varie aziende.

Le nuove buste per alimenti
Tra le innovazioni più interessanti degli ultimi anni si può ricordare l’utilizzo delle buste stand up. Si tratta di una tipologia di packaging sfruttato per tantissimi prodotti diversi, anche grazie alla versatilità di tali confezioni. Le si usa soprattutto per gli alimenti, che grazie a tale confezioni possono rimanere freschi a lungo e sono più facili da gestire. Una busta stand up viene sfruttata in tanti settori diversi, perché offre alcune interessanti caratteristiche. La più importante è proprio il fatto di poter rimanere in piedi, grazie al fondo piatto; questo è un espediente anche a livello di marketing, perché consente di mostrare al meglio i prodotti e offre un’ampia superficie per la stampa di immagini accattivanti o delle informazioni sul contenuto. Grazie alla conformazione della busta si rende più pratico l’utilizzo da parte del consumatore e si ha la possibilità di confezionare anche prodotti che temono il contatto con l’aria: la presenza di una comoda zip richiudibile è in questo particolarmente interessante.


Shopper biodegradabili
Un’altra particolare innovazione che viene molto utilizzata negli ultimi anni riguarda le plastiche biodegradabile ed ecosostenibili. La plastica tradizionale, quella prodotta a partire da materie prime di origine fossile, sta avendo sempre meno successo. Al suo posto varie aziende preferiscono materiali ecosostenibili, che offrono la gran parte delle caratteristiche più utili dalla plastica, ma derivano da materie prime rinnovabili e si possono compostare insieme agli scarti organici. Queste nuove confezioni sono preparate a partire dagli scarti dell’industria alimentare, come ad esempio con i residui di canna da zucchero o con gli avanzi della produzione casearia. A seconda del materiale ecosostenibile con cui si producono sacchetti e packaging vario è possibile poi compostarli secondo differenti modalità. Non sempre quindi queste confezioni possono essere inserite negli scarti organici, in alcuni casi infatti necessitano di stazioni di compostaggio specializzate che possano offrire la corretta temperatura e umidità, favorevole allo sviluppo dei microrganismi che si nutrono di queste particolari plastiche.

Le confezioni monodose
Le confezioni monodose, soprattutto in ambito alimentare e cosmetico, sono utilizzate da moltissimi anni. È vero però che la loro diffusione è particolarmente aumentata in seguito alla pandemia, quando condividere il cibo è diventato un comportamento poco consigliabile. Oggi le confezioni monodose sono sfruttate soprattutto per limitare lo spreco di alcuni prodotti, comportamento che rientra comunque nell’ambito della riduzione dell’inquinamento. Avere a disposizione una piccola busta contenente un farmaco a uso singolo, una salsa o un qualsiasi alimento consente di consumare completamente il prodotto, senza avanzarne neppure una piccola parte. Le buste monodose oggi permettono anche di offrire la massima protezione al prodotto che contengono, limitando l’acceso ai gas esterni, all’aria, all’umidità e alla luce, garantendone quindi la perfetta conservazione nel tempo.