Dopo alcuni anni piuttosto difficili a causa della pandemia e delle ripetute riorganizzazioni dell’ente, il servizio di vigilanza rende note le attività svolte durante l’anno appena concluso.

L’attività di vigilanza e di presidio delle aree protette affidate in gestione dalla Regione è stata organizzata prevedendo la presenza dei guardiaparco 365 giorni all’anno con servizi articolati nelle 5 sedi operative su turni di vigilanza dal mattino alla sera e anche talvolta in servizi notturni. Il controllo del territorio protetto è stato effettuato via terra in auto, in e-bike e a piedi; l’annata eccezionalmente siccitosa non ha invece consentito il pattugliamento dei fiumi con le imbarcazioni.


Il personale ha subito durante la prima metà dell’anno una certa diminuzione di organico, a causa di pensionamenti, avvicendamenti e trasferimenti di personale; tuttavia negli ultimi mesi è iniziato il tanto auspicato turn over grazie all’assunzione di 2 agenti a tempo determinato e 1 ufficiale a tempo indeterminato, portando ad oggi l’organico della vigilanza a 16 unità.

Sul fronte delle attività di polizia giudiziaria, le attività di indagine hanno portato alla redazione di 4 notizie di reato alle Procure territorialmente competenti per furto di fototrappole di proprietà dell’ente installate per contrastare l’abbandono di rifiuti, per il monitoraggio della fauna e per caccia in area protetta.

Da segnalare un episodio di bracconaggio ittico sventato presso Isola Sant’Antonio dove sono stati sequestrati centinaia di metri di reti illecitamente posizionate da ignoti. Alla fine dell’anno anche una gabbia di cattura abusiva è stata scoperta dai guardiaparco e sottoposta a sequestro.

Sono invece ancora in corso gli accertamenti per lavori irregolari di rimozione di ghiaia nell’alveo del torrente Orba.

Sono state contestate 68 sanzioni amministrative per abbandono rifiuti, attività fuoristrada, pesca senza licenza, violazioni venatorie, accensione di fuochi, pascolo abusivo, tagli forestali senza comunicazione, captazioni abusive di acqua, oltre a contestazioni più gravi riguardanti la violazione delle Misure di conservazione degli habitat tutelati inseriti nella Rete Natura 2000, in particolare in merito all’alterazione di habitat specifici, della sentieristica, al mancato rispetto delle fasce tampone riparie e all’uso di diserbanti.

L’ammontare delle sanzioni, che risultano in buona parte già introitate dall’Ente parco, dalla Regione Piemonte o dalle Province competenti, ammonta a circa € 49.000.

Poichè il servizio di vigilanza del parco è da tempo nel gruppo di controllo sulla prevenzione dei rave party attivato e coordinato dalla Questura di Alessandria, anche quest’anno è proseguito il costante controllo del territorio che ha portato a diverse segnalazioni alle forze dell’ordine di veicoli e persone sospette. Ciononostante un rave party abusivo si è verificato lungo le sponde del torrente Orba e il personale del parco è stato coinvolto nel monitoraggio del raduno abusivo che fortunatamente ha provocato meno danni che negli anni passati.

A parte l’attività di vigilanza, le attività principali svolte nel quotidiano dai guardiaparco sono state la gestione faunistica, le attività monitoraggio di habitat e specie e, stagionalmente, l’attività di sportello forestale così come previsto dalla convenzione con la Regione Piemonte.

Per quanto riguarda l’annoso problema della gestione del cinghiale, nel 2022 è stata data attuazione al nuovo piano di contenimento. Grazie anche all’ausilio e alla grande disponibilità degli operatori selezionati (un centinaio di volontari abilitati al contenimento della specie all’interno del parco), a fronte di 1200 interventi pianificati e seguiti dai guardiaparco, sono stati abbattuti complessivamente 660 cinghiali, che sono stati affidati come risarcimento agli operatori stessi o agli agricoltori che hanno subito danneggiamenti alle colture. Quando è stato possibile, i capi abbattuti sono anche stati venduti a un macello convenzionato con il parco.  L’epidemia di peste suina ha purtroppo bloccato in alcuni momenti dell’anno le attività di contenimento, anche perché parte dell’area protetta lungo l’Orba è rientrata nella cosiddetta “zona rossa” dell’epidemia. Questa emergenza sanitaria ha costretto il personale ad effettuare molte uscite di controllo finalizzate alla ricerca di eventuali carcasse di cinghiali morti per cause naturali e quindi potenzialmente infetti. L’unico caso sospetto riscontrato in Carmagnola è risultato fortunatamente negativo; altri 3 animali abbattuti sono risultati essere affetti da rogna e sono stati conferiti alla Facoltà di veterinaria di Torino per motivi di studio.

Congiuntamente all’ufficio tecnico dell’ente, i guardiaparco hanno espletato le attività di sportello forestale, dedicato ai proprietari e utilizzatori dei boschi situati all’interno delle aree protette, effettuando più di 100 sopralluoghi finalizzati alla marcatura delle piante e al successivo controllo dei cantieri forestali, contribuendo a evadere oltre 90 comunicazioni di taglio al settore foreste della Regione.

Il monitoraggio intensivo e occasionale del lupo (Canis lupus), così come previsto dal progetto Life WolfAlps, di cui l’Ente parco è supporter, ha visto impegnati gli agenti, talvolta accompagnati anche da guide e volontari, nelle attività di transetto (cioè sentieri percorsi periodicamente a piedi in cerca di tracce e escrementi di lupo), alla raccolta di campioni biologici, alla ricerca di tracce su neve e all’attività di videosorveglianza per intercettare la presenza ed il movimento sul territorio dei predatori presenti. Un dato particolarmente interessante è stata la conferma della presenza di un branco con cuccioli all’interno della Riserva dell’Orba, tramite riprese fotografiche e ascolto degli ululati; sul Po e nelle aree protette collinari aumentano gli avvistamenti e la specie sembra in costante aumento sia negli ambienti collinari, sia di pianura.

Purtroppo alcune predazioni su bestiame domestico hanno costretto i guardiaparco a intervenire con i veterinari delle ASL competenti per territorio a constatare i danni per dare corso alle pratiche di risarcimento e effettuare i campioni salivari per confermare la predazione da parte del lupo. In seguito ad alcuni attacchi ripetuti, sono stati forniti dal parco 5 recinti elettrificati con batterie e pannelli fotovoltaici al fine di proteggere gli animali al pascolo e dissuadere i predatori.

I progetti europei Life Drylands e Life Orchids, già avviati negli anni precedenti, sono continuati anche nel 2022 ed hanno impegnato due guardiaparco sia nelle attività di campo, sia in quelle di divulgazione dei dati vegetazionali raccolti e delle buone pratiche di conservazione di specie e habitat attuate.

E’ continuato per il quinto anno consecutivo il monitoraggio sistematico sulla presenza e conteggio del cervo volante (Lucanus cervus) nei boschi del parco di Superga, dove sono state effettuate 5 uscite serali, che hanno visto l’impegno di squadre miste di 2-4 guardiaparco, insieme alle guide ed ai volontari del parco, per verificare la presenza del coleottero durante il periodo riproduttivo.

La raccolta di dati naturalistici, faunistici e vegetazionali attraverso la banca dati on line iNaturalist viene fatta quotidianamente, implementando il progetto complessivo di raccolta dati del Parco. Ad oggi sono presenti oltre 90000 dati all’interno del progetto specifico creato dall’ente parco; questa raccolta di dati faunistici e vegetazionali continua costituisce  uno dei capisaldi dell’area protetta, anche nell’ottica delle rendicontazioni ufficiali che la Regione Piemonte deve periodicamente fornire alla UE.

Nell’ambito della sensibilizzazione e dell’educazione ambientale, infine, i guardiaparco hanno dato il loro contributo attraverso circa 12 uscite sia con le scuole, dove sono anche state organizzate giornate di raccolta dei rifiuti e bonifica di siti degradati, sia attraverso serate divulgative (particolarmente apprezzata l’ormai classica uscita estiva sulle lucciole nelle aree delle cave rinaturalizzate di Carmagnola organizzata con Legambiente).

La tabellazione periodica dei confini delle aree protette, prevista dalla legge, è stata più impegnativa del solito a causa degli ampliamenti delle aree protette avvenuti lo scorso anno ed è stata effettuata interamente dal personale di vigilanza. Il lavoro purtroppo non è finito, anche perché talvolta viene rallentato da vandali che tolgono o danneggiano le tabelle e pertanto dovrà proseguire ancora a lungo nel 2023.

Censimenti dell’avifauna, piantumazioni di siepi e boschi, piccoli lavori di manutenzione, collaborazione con i tecnici per l’applicazione di misure di finanziamento PSR e per la stesura dei piani naturalistici, controlli periodici negli impianti di escavazione presenti nel parco e i controlli sulle attività di pascolo e il mantenimento dei rapporti con i pastori, completano un quadro di attività variegato e diversificato, talvolta non facile, che richiede sempre versatilità, pazienza, curiosità, abnegazione, ma soprattutto passione ed entusiasmo.